Mauro Rognoli: “Senigallia sempre più in alto, come Cortina d’Ampezzo”
Mauro Rognoli: “Senigallia sempre più in alto, come Cortina d’Ampezzo”
“Alluvione 2022, al via il piano delle opere strutturali da 130 milioni”
di MAURO ROGNOLI*
SENIGALLIA – Dopo la fiumana delle Harley Davidson, eccoci di nuovo ripiombati alla preoccupazione odierna e futura. Ovvero: riusciremo – dopo due anni di promesse, chiacchiere e arabe fenici – a vedere qualche operella concreta a difesa della vetusta spada di Damocle senigalliese, l’esondazione del Misa.
Dunque il 16 maggio scorso si è riunito, in Regione, il tavolo della struttura commissariale per il via alle opere strutturali. Lungo l’elenco dei presenti, dal presidente Aquaroli, all’assessore Aguzzi, il vicecommissario Babini fino ai tre atenei (Ancona, Camerino, Firenze) e altri….. incaricati di elaborare i tanti dati (idraulici,idrologici,geomorfologici,e territotoriali) necessari per proporre il piano di riduzione del rischio idraulico.
Insomma 130 milioni di euro per iniziarsi la mitigazione del rischio idrogeologico, dopo i lavori di somma urgenza negli alvei fluviali. Il piano è, a ben vedere, lo stesso proposto dalla struttura commissariale lo scorso dicembre,(Decreto n°6 del 16 dicembre 2023) a parte qualche misura ad hoc (es: 150.000 euro per uno studio su Borgo Molino).
Insomma appare (così appare) esserci stato il lasciapassare degli accademici al piano commissariale, varato prima che gli studi tecnico-scientifici iniziassero . E comunque, con evidenza, il tavolo di maggio ha di sicuro certificato che la mitigazione del rischio idrogeologico debba ancora iniziarsi.
Anche perché la presentazione degli studi propedeutici è prevista per settembre 2024. Solo dopo la struttura commissariale potrà dare gli incarichi per la progettazione degli interventi di mitigazione (vasca della Marazzana, quella dell’area civico 105 area Cannella case Pergolesi, mentre quella delle Bettolelle deve essere completata, nel frattempo si è avuta la sostituzione del D.L. ing. Serresi con l’ing. Stefoni. Ciò sarà oggetto di un altro articolo)
Una (ingenua) domanda sorge allora spontanea: perché da un anno su tutti i media, urbi et orbi, che sono in svolgimento i lavori di mitigazione del rischio idrogeologico? Che giocherelloni!
Per esempio il sindaco Olivetti (il 27 agosto 2023, Corriere Adriatico) ormai un anno fa ci comunicava “di aver sollecitato il dragaggio del fiume… per rimuoverne i detriti…aumentando la sezione idraulica e consentendo a un maggiore quantitativo d’acqua di transitare in caso di piena” (acqua per andare dove? Contro il ponte 2 Giugno? Ps: in allegato 1-2-3 lo stato dell’alveo dopo i lavori sollecitati dal sindaco).
E ancora l’assessore regionale Aguzzi lo scorso agosto ci ha comunicato l’avvio di quattro cantieri (Resto del Carlino 23/8/2023). O ancora, l’assessore Campagnolo che – a inizio marzo, al Resto del Carlino – ha spiegato che “gli interventi comprenderanno la mitigazione del rischio attraverso l’escavo del fiume, che già intravediamo un miglioramento nel tratto cittadino e la messa in sicurezza dei vari punti strategici lungo l’asse del fiume Misa (sarebbe interessante sapere in cosa consista il miglioramento nel tratto cittadino? Ps: allegato 4, alveo del fiume all’ingresso del centro cittadino, foro del 10/6/2024).
Fin qui la storia di decreti e parole.
In compenso nel tavolo dello scorso 16 maggio, a proposito del grande problema nel centro di Senigallia, non si è parlato dei ponti: l’ormai lungo rifacimento del (povero) ponte Garibaldi e che fine farà il 2 Giugno. Quest’ultimo sarà abbattuto e rifatto come chiede il sindaco Olivetti e il rispetto delle norme sui ponti, o verrà di nuovo estratta dal cilindro del mago la soluzione-martinetti, proposta dal vicecommissario Babini “al vaglio l’ipotesi di rendere mobile il Ponte degli Angeli così da poterlo alzare in fase di emergenza… non pensiamo infatti di rifarlo, perché realizzato di recente” (10/6/2023 Corriere Adriatico). A ogni buon conto ci sono 550 mila euro stanziati per l’ipotesi martinetti.
Insomma, da due anni dall’ultima disastrosa esondazione del Misa, abbiamo una certezza a Senigallia: viviamo in uno stato di confusione permanente. Si procede ancora per ordine sparso, forse dovuto alla scarsa collaborazione tra Regione e struttura commissariale . E, soprattutto, a oggi si sono improvvisati lavori di pulizia lungo l’alveo e gli argini del Misa, senza un progetto unitario, lavori che non portano a diminuzione del rischio idraulico nel centro città e che, al contrario, dopo quei lavori, forse è aumentato (come ci hanno spiegato vari tecnici, ultimo Mario Tozzi).
Viene il dubbio, che poco dubbio è, che si voglia spingere la vocazione turistica di Senigallia: trasformare il Misa in una pista da bob,(all.5) come a Cortina.
In che mani siamo.
*Ingegnere
Probabilmente questo signore, ben venga allontanato dalla poltrona dove siedeva dovrebbe fare più di un accertamento, oltre ad una bella passeggiata lungo il fiume, dovrebbe fare una bella visita oculistica
ripeto il mio appello: dragate il fiume da Borgo Bicchia alla foce per almeno due metri.
Diversamente, con l’ampliamento dell’alvio che si sta facendo nelle zone interne di tutti e due i fiumi che sfociano a Senigallia, avremo ancora maggiore quantità d’acqua ed in un tempo più breve in città.
Speriamo, nel frattempo, nella clemenza del tempo, è l’unica speranza che abbiamo ora