Alberto Tombolesi con un lavoro magistrale ha riprodotto in scala la Torre Civica di Ostra

di GIANCARLO BARCHIESI

OSTRA –  La Torre civica o dell’orologio si innalza presso la piazza principale.  Simbolo della Città venne edificata intorno alla metà del secolo XV come torre campanaria e dell’orologio. L’attuale campana risale al 1631.

Addossata alla torre, sino al secondo conflitto bellico del 1940/45, vi era la chiesa di San Giovanni, edificata in “solio Lateranensi”. Tale chiesa venne in parte distrutta dal bombardamento aereo del 16 luglio e il rimanente venne demolito intorno al 1950.

In quegli anni la torre venne ristrutturata. Durante i lavori di consolidamento, progettati dall’Ing. Fraboni del Genio Civile di Ancona, si scoprì che la torre era priva di fondamenta. Fu quindi creato un robusto basamento e la torre fu innalzata ancora più verso l’alto. Attualmente essa misura 25.40 metri. Tale monumento andrebbe maggiormente valorizzato, aprendolo al pubblico sia perché vi si possono ammirare gli antichi macchinari dell’orologio, sia perché si possa godere del magnifico panorama che, nelle giornate più limpide, si estende fino alla Repubblica di San Marino.

Gli ingranaggi dell’orologio sono costituiti da un macchinario costruito e installato tra il 1844 e il 1845 da Leandro della Ditta Pietro Mei da Montecarotto. Il meccanismo di Pietro Mei, ancora in funzione, è azionato dai contrappesi legati alle funi cadenti sino alla base della torre, che devono essere risollevati dal “regolatore dell’orologio” mediante l’apposita manovella di ricarica.

Tutto ciò è stato ricostruito in scala, con un lavoro magistrale, rara bravura con un lavoro certosino durato qualche anno da Alberto Tombolesi di Ostra. Lo stesso è a confermarci che ha riprodotto fedelmente tutto, contando e mettendo in opera ogni singolo mattone. Ha riprodotto anche l’interno con scala a chiocciola, macchinari e campana senza tralasciare le due panchine poste alla base del monumento.

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