Anche a Senigallia un campo estivo per i bambini ucraini
Anche a Senigallia un campo estivo per i bambini ucraini
SENIGALLIA – Una nuova estate con “È più bello insieme”, il progetto di Caritas italiana – a cui ovviamente aderiamo anche noi di Caritas Senigallia – di campi estivi per minori ucraini. Il progetto di accoglienza temporanea per il secondo anno sbarca a Senigallia per offrire a bambini e ragazzi che subiscono quotidianamente le conseguenze della guerra un periodo di vacanza in Italia.
Dopo la bellissima esperienza dell’anno scorso abbiamo nuovamente dato disponibilità per un’estate di accoglienza di due gruppi di bambini e accompagnatori ucraini, per offrire in questo tempo di svago e serenità un ambiente sicuro e accogliente per i minori, permettendo loro di trascorrere delle giornate al mare, con animazione dei volontari e alcune uscite sul territorio, dimostrando ancora una volta di essere una vera comunità accogliente. Accogliente proprio come la Fondazione Mirco Giacomelli, con la quale collaboriamo ormai da qualche anno per la realizzazione di questo e altri progetti di ospitalità.
Il conflitto da ormai due anni colpisce la terra ucraina e i luoghi civili: i continui bombardamenti, gli attacchi, le sirene denunciano uno stato di emergenza che si ripercuote gravemente sullo stato psicologico di adulti e minori, costretti a rifugiarsi dentro scantinati e rifugi antiatomici per ripararsi, alimentando una crescente paura. Coscienti di questo Caritas italiana, organismo pastorale della CEI, in collaborazione con le Caritas ucraine, fin dai primi giorni della guerra ha accolto la richiesta di offrire ai minori un periodo di vacanza e di rigenerazione in Italia, prima della ripresa scolastica.
Il primo gruppo di 35 persone sarà con noi dal 19 luglio all’1 agosto, il secondo dal 12 al 31 agosto. L’intero progetto di Caritas italiana è rivolto a 500 minori dai 6 ai 17 anni, che vivranno insieme ai coetanei italiani giornate al mare, in montagna e nei nostri territori: “È importante e significativo aiutare bambini e ragazzi nell’elaborazione del trauma della guerra, offrendo loro luoghi sicuri in cui confrontarsi e crescere avendo fiducia in un futuro di pace”.
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