E’ morto Nibio Greganti, il cordoglio di Mangialardi
E’ morto Nibio Greganti, il cordoglio di Mangialardi
“Per l’intero arco della sua lunga vita è stato custode dei valori della Resistenza e della Costituzione”
SENIGALLIA – “Con la scomparsa di Nibio Greganti, Senigallia perde l’ultimo suo testimone di quella grande ed eroica pagina della nostra storia che vide una giovane generazione riscattare la dignità del Paese, umiliata e calpestata da vent’anni di fascismo”. E’ quanto afferma l’ex sindaco della città ed attuale vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Maurizio Mangialardi.
“In quel lontano 1943, Nibio fu tra coloro che seppero immediatamente da che parte stare, schierandosi senza paure né tentennamenti dal lato giusto della Storia, contro l’occupante nazista e i suoi alleati fascisti, nonostante la consapevolezza dei sacrifici e dei dolori che quella scelta avrebbe comportato. La sua adesione alla Resistenza, che lo vide impegnato nei Gruppi d’azione patriottica di Marzocca, non fu dettata da odio o rancore, ma dal profondo amore per la libertà e la giustizia. Valori incisi nella Costituzione, di cui Nibbio, da autentico uomo di sinistra, è stato fiero custode per tutto l’arco della sua lunga vita”.
“Personalmente – afferma sempre Mangialardi – è un dolore enorme, perché a lui mi legava un rapporto fatto di grande ammirazione e rispetto. Mi è stato a fianco fin dai miei primi esordi in politica e per me ha rappresentato un costante punto di riferimento, oltre che un esempio che ho sempre cercato di seguire e non deludere mai.
“Per anni abbiamo celebrato insieme la Festa della Liberazione: la sua immancabile presenza in prima fila e il sincero abbraccio al termine della cerimonia resteranno tra i ricordi più belli e commoventi della mia esperienza politica. Sento già il groppo in gola per quella sedia che il prossimo anno resterà inevitabilmente vuota. Ma noi, seppur un po’ più tristi, continueremo a esserci per tramandare alle generazioni più giovani le speranze e i sogni di chi, come Nibio, lottò per restituire all’Italia pace e democrazia. Sì, perché credo che sia proprio il racconto di queste storie a favorire lo sviluppo di quegli anticorpi necessari a difendere quelle conquiste che oggi, in diverse parti del mondo, tornano a essere in discussione sotto la minaccia di nuove guerre e nuovi soprusi. Ai figli Alberto e Alberta e ai suoi amati nipoti vanno le mie più sentite condoglianze”.