Dario Romano: “Il nuovo ponte un obbrobrio totalmente slegato dalla nostra storia e dalla senigalliesità”
Dario Romano: “Il nuovo ponte un obbrobrio totalmente slegato dalla nostra storia e dalla senigalliesità”
“Appello al sindaco: un’Amministrazione non può fare solo asfalti”
di DARIO ROMANO*
SENIGALLIA – In un concitato consiglio comunale denso di contenuti e argomenti, ieri abbiamo avuto la dimostrazione plastica di come questa amministrazione lavori con l’ottica del “tutto e subito”, senza minimamente pensare al futuro.
Lo abbiamo visto con la conferenza stampa di presentazione del Ponte Garibaldi, il ponte a brugola, letteralmente un pugno in un occhio che andrà a devastare la viabilità del centro storico e della zona dello Stadio. In tutto questo il nostro Sindaco, pensando di più a preservare sé stesso piuttosto che l’interesse pubblico, dice che questo ponte rispetta le normative e quindi va bene. Dopo 2 anni dall’alluvione, un immenso giro di promesse e annunci per partorire un obbrobrio che ci dovremo tenere per chissà quanti anni, totalmente slegato dalla nostra storia e dalla nostra senigalliesità. Inaccettabile, direte. Non per Olivetti e la silente destra locale, oltre che per il deus ex machina Acquaroli, il supercommissario che risponde solo a chi vuole lui e quando decide lui, in pieno stile meloniano.
Andando avanti, abbiamo parlato di opere pubbliche: eccetto il PNRR e ciò che ha permesso l’assenza del patto di stabilità, niente in campo di nuovo oltre a decine e decine di asfalti, anche nei luoghi più improbabili e con notevoli disagi per i cittadini (vi dice qualcosa ciò che sta avvenendo nella zona ex PRG?). Si sono presi, dal cassetto, i progetti delle passate amministrazioni, e si sono messi in campo con i fondi a pioggia forniti dall’Europa, dal governo e dalla regione. La domanda che ho posto è: cosa ci lascerà l’amministrazione Olivetti alla fine del suo mandato? La risposta è: un bel niente, al di là della manutenzione ordinaria e i lavori di miglioria di alcune scuole e impianti sportivi, fatti passare come qualcosa di straordinario. Non una visione del futuro, di Senigallia tra 20 anni. Ad esempio, l’uscita della complanare in zona Capanna, fondamentale per la viabilità cittadina? Scordatevela, con il tesoretto dei famosi 9 milioni (lotta all’evasione iniziata nel 2018, i frutti si vedono adesso) ci dovranno sistemare anche l’ultima via rimasta, visto mai che qualche potenziale elettore possa sfuggire.
Il livello del dibattito, anche sul turismo, è fermo a “hai visto quanta gente rispetto all’anno scorso?”. Oltre alla verifica sui numeri, che come sempre andrà fatta a fine stagione e non con improbabili interviste, bisognerebbe fare una riflessione sulla qualità dei turisti che arriva, sulla capacità di spesa, su quante risorse abbiamo investito noi (si parla di quasi € 1.500.000 per eventi) e quanto ci è ritornato in termini di presenze. Invece, anche qui, abbiamo semplicemente il megafono di alcune associazioni di categoria e poco altro.
Eh no, caro sindaco, l’amministrazione comunale è ben altro: proporremo un’alternativa, come già stiamo facendo in consiglio, tenendo conto della qualità della vita delle persone, dell’attenzione al sociale e agli ultimi (totalmente scomparsi dal dibattito cittadino), della mobilità e della possibilità di agevolare e incentivare quella sostenibile, dell’edilizia di qualità con una grande attenzione al tema del diritto alla casa, dello sviluppo economico e della nostra vallata in termini turistici e produttivi.
*Capogruppo Partito Democratico – Senigallia
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