Violenza tra i giovani, Fratelli d’Italia: “Servono anche a Senigallia progetti di prevenzione”
Violenza tra i giovani, Fratelli d’Italia: “Servono anche a Senigallia progetti di prevenzione”
SENIGALLIA – Da Cinzia Petetta, responsabile provinciale Dipartimento per il sociale di Fratelli d’Italia; Massimo Bello, responsabile del Dipartimenti provinciale e regionale Professioni e Politiche UEm sempre di Fratelli d’Italia; e da Sandra Amato, responsabile regionale Dipartimento Tutela delle vittime dello stesso partito riceviamo:
“Quanto successo a Senigallia è, purtroppo, l’ultimo di una serie di episodi che accadono da tempo, non soltanto nella nostra città, ma ovunque in Italia, con preoccupante frequenza e gravità.
La prevenzione è l’intervento primario ed imprescindibile, per limitare e provare ad eliminare il problema della violenza tra i giovani. E’ necessario, in particolare, promuovere una cultura del rispetto e dell’inclusione, attraverso ‘campagne di sensibilizzazione’ nelle scuole e nei luoghi di aggregazione. Queste azioni devono coinvolgere non solo gli studenti, ma anche gli insegnanti, i genitori e tutti gli operatori che lavorano a stretto contatto con i giovani. Le istituzioni hanno il dovere di promuovere progetti e misure in tal senso.
“Le cosiddette “baby gang” – divenute ormai un fenomeno sociale pericoloso, preoccupante e imbarazzante – spesso nascono in contesti di disagio sociale e familiare, e non solo, ove i giovani trovano il senso di appartenenza e di identità e di comunità, che non riescono a trovare altrove.
“E’ un fenomeno, in cui i giovani, a cui spesso spesso mancano riferimenti importanti, sperano di affermarsi. Come amministratori locali, dobbiamo lavorare per prevenire la formazione di queste ‘gang’, che spesso agiscono indisturbate, offrendo alternative positive, costruttive e incisive sulla formazione della loro personalità, come attività sportive, culturali e ricreative, che possano coinvolgerli in modo sano e produttivo, rendendoli protagonisti e importanti.
“Esistono leggi che prevedono misure repressive, ma reprimere senza un progetto sociale concreto, che realizzi attività solidali, civiche e culturali, non è sufficiente a contrastare questo fenomeno.
“Desideriamo ribadire l’importanza del coinvolgimento attivo e responsabile da parte dei genitori e delle istituzioni nella vita dei nostri giovani. È fondamentale che, nel concedere ai minorenni la libertà di uscire e socializzare, ci sia sempre un controllo adeguato da parte delle famiglie, oltre alla presenza delle forze dell’ordine e delle istituzioni, che devono garantire il rispetto della legge e delle regole.
“Questa vigilanza non deve essere vista come un ostacolo alla loro libertà, ma come una forma di tutela necessaria per garantire la loro sicurezza e il loro benessere, ma anche quello dell’intera comunità”.
Nella foto: da sinistra Massimo Bello, Sandra Amato, Cinzia Petetta
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