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Mauro Rognoli: “A Senigallia c’è la colpa di essere dei ponti…”

Mauro Rognoli: “A Senigallia c’è la colpa di essere dei ponti…”

di MAURO ROGNOLI*

SENIGALLIA – Dunque ora siamo un poco più sereni. Perché, dalla stampa locale, abbiamo saputo che il ponte di strada della Chiusa, che collega Vallone e Cannella, è sicuro. “I risultati sulle prove di carico sono ottimi”, ha detto l’ingegner Babini, vicecommissario regionale agli eventi alluvionali.

Si vuole però vincere facile. Va infatti ricordato a qualche smemorato che dall’alluvione di settembre 2022 quel ponte non aveva riportato danni, ad eccezione di una minima parte di rampa stradale d’accesso lato Cannella, causa lo straripamento del Sambuco che, prima di immettersi nel Misa in piena, aveva incontrato la rampa causandone un cedimento e dunque l’interruzione della viabilità.

Rampa dunque, non il ponte, che ora – il 7 agosto con solito corteo di autocarri carichi – ha dimostrato infine, dopo quasi due anni, di essere ciò che tutti sapevano: sicuro.

Per riaprirlo sarebbe allora bastato un mese di lavoro, commissionato con il criterio della somma urgenza, quella stessa formula (la somma urgenza) con la quale da oltre un anno si eseguono i lavori dell’alveo fluviale, di certo meno urgenti. Dopo lunga attesa invece la sorpresa: a febbraio scorso (con decreto 51), si incarica soggetto attuatore il solito Consorzio di Bonifica Marche, e i lavori sono previsti in 12 mesi, 12 mesi invece di uno.

Ma arriva invece la meraviglia delle meraviglie: perché dopo sei mesi eccolo il ponte infine inaugurato.  Peccato che, nella fretta, di qualcosa ci si sia dimenticati: secondo decreto, infatti, era prevista “la posa in opera, a protezione del rilevato stradale ricostruito e della spalla di una scogliera, al piede dello stesso, sia a monte che valle, della citata intersezione, per uno sviluppo lineare pari a 15 metri per lato”.

Opera realizzata a monte, ma non a valle (nelle foto). Pazienti attendiamo ancora, tanto cosa volete sia dopo due anni (invece che un mese)?

Infine: quanto è costato l’intervento (finora)?

Il decreto regionale non riporta alcun importo per i lavori da eseguirsi. Lo ha fatto però il Consorzio di Bonifica: 407.713,96 in base al progetto redatto da Bonifica Marche Engineering (si riporta quadro economico).

Secondo esperti tecnici (sempre inascoltati) sarebbe bastato un ben più modico costo poiché modico era il lavoro.

Perché sempre di soldi pubblici si tratta. Come gli svariati milioni che da oltre un anno accompagnano l’insopportabile serial del povero ponte Garibaldi. A lui invece il collaudo è stato negato, perché se lo avesse fatto un professionista si sarebbe evitato quell’ingiustificato imbarazzante pasticcio, che affligge i senigalliesi, che ancora non sanno come se ne uscirà. In che mani siamo.

*Ingegnere

 

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