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Fondazione Città di Senigallia: la Regione non proroga il mandato al Commissario

Fondazione Città di Senigallia: la Regione non proroga il mandato al Commissario

Gennaro Campanile: “Ma ci pensa direttamente (per altri tre mesi) il diretto interessato”

di GENNARO CAMPANILE*

SENIGALLIA – Che il presidente del Consiglio Massimo Bello non sia adatto al ruolo Amo Senigallia lo sostiene da tempo, soprattutto dopo la presentazione ed approvazione del “suo” statuto consiliare che mette il bavaglio ai consiglieri e toglie autorità ai presidenti di Commissione.
La vittima designata questa volta è stata Rodolfo Piazzai che, a sua insaputa, si è visto convocare la Commissione che presiede e per l’audizione del Commissario Canafoglia, argomento non condiviso perché ritenuto di competenza regionale.

Risultato, i rappresentanti delle varie liste Volpini hanno dato forfait. Che i ruoli di Piazzai ed Angeletti (Vice Presidente del Consiglio) siano foglie di fico dietro cui Bello persegue una politica di divisione era immaginabile fin da subito. Per questo l’opposizione non può essere moscia, ma al contrario deve essere continua ed esprimersi con forza, determinazione e, se necessario, anche sopra le righe.
Pur esprimendo solidarietà a Piazzai, Amo Senigallia ha invece partecipato perché nessuno gli ha chiesto di fare il contrario.
Secondo Amo Senigallia il Commissario Canafoglia ha fatto bene ad accettare l’audizione perché la Fondazione è di proprietà della città anche se temporaneamente gestita dalla Regione attraverso un Commissario.
Ed entriamo nel merito. In merito all’audizione ci sono alcune note positive, alcune certezze ma anche tante ombre e contraddizioni.
E’ positivo che i costi di gestione siamo diminuiti di alcune centinaia di migliaia di euro all’anno. Che questo basti a riportare l’utile è tutto da vedere senza agire contemporaneamente anche sui ricavi, come da anni sostiene Amo Senigallia. Il ritardo ingiustificato dell’approvazione del bilancio impedisce, per il momento, qualsiasi verifica.
Ottima cosa che si sia regolarizzata la questione del monoblocco dell’Ospedale, non si può che rilevare il ritardo con cui si sta procedendo alla liquidazione di una parte di patrimonio per sanare i debiti con Autostrade. Se è vero, come è stato affermato, che il fiuto di avvocato avveduto portava a presagire l’esito giudiziale, non si capisce perché si sia aspettato anni per agire, tanto per fare un esempio, per l’ottenimento del cambio d’uso all’ex-MUSINF (da museale ad abitativo). Buona cosa invece la valorizzazione di iniziative sociali.
Ed ora veniamo alle contraddizioni e alle critiche. La Regione ha rinnovato l’incarico a Canafoglia “con scadenza 30 aprile 2024 e comunque fino all’approvazione del bilancio consuntivo 2023”. Siccome il bilancio può essere approvato anche prima del 30/04/24 (data statutaria senza eccezioni) la ratio è chiara anche se l’italiano difetta. Il Commissario non approva il bilancio e si proroga la scadenza di tre mesi in tre mesi a suo arbitrio. I tre Consiglieri Regionali che hanno residenza a Senigallia concordano con l’interpretazione che sta facendo il Commissario?
La ragione del rinvio sarebbe la necessità di peritare nuovamente i beni da vendere. Non è un motivo ostativo per ritardare il bilancio del 2023. Eventuali minusvalenze andrebbero del bilancio 2024 anziché il quello del 2023 (perché si sono verificate effettivamente nel 2024) e di sicuro non si perderebbero. Se le perizie del passato (firmate da tecnici qualificati) risultano eccessive agli occhi dei tecnici attuali (altrettanto qualificati, non “più” qualificati) non è che si può prendere per oro colato solo il presente per l’ossessione di distruggere qualsiasi cosa che viene dal passato (anche la palazzina sud, dove sono ospitati gli alluvionati di due anni fa, viene dal passato….).
Il Commissario si presenta come il salvatore della patria, forse insostituibile nella trattativa con Autostrade, gestore della quotidianità rispetto ad un CdA (opinione del tutto personale e non condivisibile) ma la realtà è che la Regione avrebbe potuto e dovuto legittimarlo da aprile ad oggi (o per un ulteriore anno) prorogandolo con un terzo mandato. Perché ha lasciato che a farlo sia stato lo stesso Canafoglia dando precarietà alle iniziative del Commissario, quella precarietà che lo stesso Commissario ha più volte considerato pericolosa ai fini del suo lavoro (proroghe di tre mesi in tre mesi in prossimità della scadenza)?
C’è sempre disponibilità, da parte di Amo Senigallia, di contribuire alla risoluzione dei problemi della Fondazione con spunti, suggerimenti e critiche (tutte pubbliche perché questa destra al potere non è affidabile).

Il Commissario però la smetta, ogni volta che viene in ambito comunale, a farsi spot propagandistici e di mostrarsi ossessionato del passato che fu. E parli con chiarezza e non da avvocato che perora la causa del proprio assistito: presentare un progetto che prevede un ospedale di comunità ed una casa di comunità nelle attuali due palazzine (con adeguamento) più un nuovo soggetto giuridico per gestire 40 posti letto di “cure intermedie”, spostarci il personale della Fondazione è compatibile o no con la continuazione della attuale Residenza Protetta che nel frattempo ha ridotto di circa 20 unità gli assistiti con la chiusura della palazzina sud?

*Consigliere comunale Amo Senigallia

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