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Gli ambientalisti: “No al progetto del nuovo ponte Garibaldi”

Gli ambientalisti: “No al progetto del nuovo ponte Garibaldi”

Avrà un impatto devastante sull’immagine del patrimonio storico, architettonico del centro storico e renderà caotica la viabilità cittadina

SENIGALLIA – Le associazioni di tutela del patrimonio storico, artistico e ambientale di Senigallia (Italia Nostra, Gruppo Società Ambiente – GSA, Archeo Club, Confluenze – Cultura, Ambiente e Società, Amici della Foce del Fiume Cesano) hanno indetto una conferenza stampa per mercoledì (4 settembre), alle ore 11,30, presso il Cabot Cove – Surf Shop Cafè, Sito in via Rossini 41 (di fronte al semaforo del Ponte Garibaldi), per dire “no al progetto del nuovo ponte Garibaldi, a Senigallia, con un impatto devastante al patrimonio storico architettonico del centro storico e che renderà caotica la viabilità cittadina”.

Nell’occasione verranno illustrate le ragioni della contrarietà al progetto predisposto per il rifacimento del ponte Garibaldi sul fiume Misa, danneggiato dall’alluvione del 15 settembre 2022. E verrà fatto il punto sulla straordinaria adesione della cittadinanza alla petizione contro detto progetto. Petizione che in pochi giorni ha raggiunto diverse migliaia di firme e che ad oggi è la petizione con il maggior numero di firme mai raccolte nella Regione Marche.

Nell’occasione si spiegheranno le ragioni della richiesta di ritiro del progetto presentato e perché è possibile lavorare a nuove soluzioni, prevedendo un ponte meno impattante e costoso e che superi i problemi della piena del Fiume Misa.

Infine si renderanno noti alcuni documenti in cui si dimostra che un altro ponte è possibile e che, tra l’altro, era già stato previsto…

L’ubicazione della sede della conferenza stampa è stata scelta per avere l’immediata dimostrazione di quanto sarà sostenuto dai relatori e realizzare immagini e filmati particolarmente esplicativi.

Nell’occasione i promotori dell’iniziativa hanno inviato un documento al presidente della Regione Marche, al sindaco di Senigallia, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio.

“Lo scorso 31 luglio – vi si legge -, la Regione Marche e l’amministrazione comunale di Senigallia hanno presentato finalmente il progetto per il rifacimento del ponte Garibaldi sul fiume Misa, danneggiato dall’alluvione del 15 settembre 2022.

Il risultato è un ponte sopraelevato ad arco con tortuose e ingombranti rampe di accesso, che non tiene conto dell’impatto devastante sul paesaggio urbano del centro storico e che impedirà il traffico su Via Rossini, all’altezza del Lavatoio “il Coppo” fino all’incrocio con via Montenero, rendendo ancora più caotica la viabilità cittadina. Senza considerare la barriera architettonica che verrebbe a costituire per i disabili e la viabilità ciclabile e l’abbattimento dell’ultimo filare di pini.

Le dimensioni fuori scala del ponte, rispetto al contesto, falsano l’equilibrio dei volumi e mettono in secondo piano il paesaggio urbano retrostante.

Lo stile architettonico del manufatto, più adatto per un contesto urbano moderno, contrasta violentemente con l’architettura storica del lungofiume, alterando il paesaggio urbano scaturito dalle ampliazioni della seconda metà del ‘700, quando vennero costruiti i portici Ercolani e il primo ponte con la porta di accesso alla città e alla piazza del Duomo (Porta Cappuccina o della Posta).

Infine con lo spostamento più a monte del nuovo ponte verrebbe meno l’asse con Porta Mazzini (già Porta della Maddalena o Porta Colonna), eliminando contestualmente l’originaria prospettiva visiva lungo via Cavallotti.

Quindi il nuovo ponte, elevato per quasi due metri sopra i parapetti del fiume e inserito sullo sfondo dei Portici Ercolani, del Foro Annonario e della limitata altezza delle abitazioni che fiancheggiano il porto canale, rappresenta una lacerazione della prospettiva architettonica di questa parte della città storica da qualunque parte la si guardi.

Ce n’è abbastanza per rimanere sconcertati di fronte alla superficialità con cui viene licenziato, anche dalle superiori autorità di tutela, un progetto del genere.

Per non parlare della semplicistica e pigra, per non dire cinica, giustificazione secondo cui “l’aspetto della sicurezza è prioritario rispetto a quello estetico”, ignorando che qui non si tratta semplicemente di estetica, ma di alterazione dell’immagine storica della città e che la sicurezza della città, fin qui palesemente poco tutelata, richiede sempre un approccio complesso altamente culturale e tecnologico, sia intervenendo a monte nel territorio, sia adottando soluzioni più congrue con il delicato tessuto storico di una città.

Di fronte a problematiche complesse, che toccano l’immagine e la storia della città e che richiedono un ampio confronto di idee e un approccio multidisciplinare, sarebbe stato estremamente opportuno e necessario, oltre che politicamente corretto, aprire un confronto pubblico, coinvolgendo esperienze e professionalità.

Si impone invece una soluzione calata dall’alto senza un congruo spazio di tempo per permettere una riflessione, una discussione ed anche, la predisposizione di altre proposte progettuali. Perché invece l’Amministrazione comunale non ha sentito l’esigenza di aprire un confronto preventivo con i cittadini anche con lo strumento del referendum consultivo, peraltro previsto dallo Statuto Comunale?

La città storica è un bene monumentale collettivo sedimentato negli anni e nemmeno l’amministrazione pubblica ne può disporre con superficialità e arbitrarietà.

Per questo chiediamo di ritirare subito il progetto presentato e di lavorare a nuove soluzioni, prevedendo un ponte che superi i problemi della piena e del franco idraulico con sistemi di sollevamento meno impattanti e costosi”, conclude il documento.

Nelle foto: rendering del nuovo Ponte Garibaldi; da questo punto Via Rossini verrà chiusa al traffico per far posto alla rampa di accesso al nuovo ponte; prospettiva architettonica dei Portici Ercolani che non sarà più possibile vedere; sulla destra il manufatto che verrà abbattuto per far posto alla rampa di accesso al ponte di via Portico Ercolani; parte dello sfondo dei portici Ercolani e prospettiva visiva lungo via Cavallotti destinate a scomparire con il progetto del nuovo ponte; verrà abbattuto anche l’ultimo filare di pini su via Rossini; sintesi progettuale

 

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