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“A due anni dall’alluvione i lavori di ripristino nell’alto bacino del fiume Misa procedono troppo lentamente”

“A due anni dall’alluvione i lavori di ripristino nell’alto bacino del fiume Misa procedono troppo lentamente”

Polemica presa di posizione del gruppo consiliare Progetto Democratico di Serra de’ Conti. Ieri sono state ricordate le vittime

SERRA DE’ CONTI – Ieri, 15 settembre, il gruppo consiliare Progetto Democratico di Serra de’ Conti, ha ricordato le vittime dell’alluvione a 2 anni dall’evento del 2022.

Ci si è dati appuntamento al ponte di via Cone dove ha perso la vita il quarantasettenne Michele Bomprezzi di Arcevia, travolto dalla piena che ha sormontato il ponte. Per ricordare le vittime sono stati gettati nel fiume 13 fiori, uno per ogni vita spezzata di bambini, ragazzi, donne e uomini di tutta la valle.

È stata anche l’occasione per riflettere sui ritardi con cui procedono i lavori di ripristino nell’alto bacino del fiume Misa. Nel solo comune di Serra de’ Conti su 3 ponti segnalati come prioritari, solo uno, quello di via Farneto, è stato rifatto. Per gli altri 2, quello di via Cone e di via San Fortunato, non è stata ancora conclusa la fase progettuale. Un altro ponte, quello di via Colle Leva, non è nemmeno iniziata la progettazione. La viabilità comunale è ancora gravemente danneggiata e non è stata ripristinata.

La pulizia dei fiumi non ha preso in considerazione il reticolo idrografico secondario che, in questa porzione di bacino, è delle stesse dimensioni del fiume Misa. Ad esempio il torrente Caffarelli, che è paragonabile al fiume Misa per sezione e portata, ha ancora l’alveo invaso da legname e le luci dei ponti ostruite da legname come il giorno dopo l’alluvione.

Nei tratti del fiume Misa oggetto di intervento, il legname è stato spesso lasciato in prossimità del fiume, pronto per essere ripreso in carico dalla prossima piena.

Occorre accelerare i lavori perché la sistemazione della parte alta del bacino idrografico significa mettere in sicurezza tutta la valle, anche la parte della foce, dove c’è Senigallia. Lavori necessari non solo per la messa in sicurezza del territorio, ma anche per ridare slancio alle attività economiche, agricole e turistico-ricettive fortemente penalizzate da una viabilità insicura, di difficile percorrenza, o frammentata a causa dei dissesti.

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