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Mauro Rognoli: “Il ponte 2 Giugno prima era una brillante ricostruzione, ora è da demolire”

Mauro Rognoli: “Il ponte 2 Giugno prima era una brillante ricostruzione, ora è da demolire”

di MAURO ROGNOLI*

SENIGALLIA – Vedi, quanto è strano il mondo, e ancor più Senigallia. Ci sono, per esempio, stelline “brillanti soluzioni” che, sfortunate, mutano subito in meteore e cadono con un certo imbarazzo.

Nel luglio 2021 – quasi in contemporanea all’inaugurazione presieduta dal sindaco Olivetti – magicamente su due riviste tecniche veniva elogiato il ponte Due Giugno.

Il primo articolo – nella rivista “StradeeAutostrade”(all.1) – era così titolato: “L’analisi comparata delle problematiche connesse alla ricostruzione di un ponte e la loro brillante ricostruzione”. A firmarlo erano vari tecnici, tra i quali Drignani, Taffettani, Sciarra, Carraro, Antoniani, NafezSaquer, e Stefano Isani dello studio Matildi&Parteners esecutore del progetto esecutivo di dettaglio.

Il secondo articolo – sulla rivista “Costruzioni Metalliche”(all.2) – s’intitolava “La potenzialità dei ponti a via inferiore: la ricostruzione del ponte Due Giugno a Senigallia” ed era firmato da Matildi, Matildi, Antoniani, Isani.

Non capita solo all’oste di elogiare il proprio vino, e non capita solo all’oste di rabbuiarsi se un viandante gli dice che sembra fatto con le cartine.

Così, il 26 giugno 2023, inviai alla prima rivista una relazione (con filmato) per motivare come quella soluzione non fosse esattamente brillante, dato che il ponte alla sua prima piena non si era comportato proprio bene. Quattro giorni dopo ricevetti una risposta: mi si ringraziava per l’ampia documentazione, mi si dava disponibilità a una pubblicazione “per dare voce a un contradditorio di valore”, e mi si chiedevano i miei riferimenti tecnici scientifici. Sorpreso da tanta disponibilità ho inviato subito tutto, ma la sorpresa è durata poco, perché l’11 luglio la redazione mi comunicava che “l’articolo non poteva essere pubblicato in quanto troppo critico con un’opera dello studio Matildi, che spesso collabora con la nostra rivista”. Ovvio, ho soprasseduto a scrivere alla seconda rivista.

Da due anni a Senigallia si gioca ai Lego dei ponti, Lego mai così costosi. Mentre ora ci si mangian le mani per aver sacrificato il ponte sbagliato (povero Garibaldi, ma ormai il danno è fatto), tutti vorrebbero demolire (anche il sindaco che lo ha inaugurato) la meteora “brillante soluzione”, realizzato dal Consorzio Bonifica Marche per conto della Regione. Contattato, l’ingegner Isani dello studio Matildi ha dichiarato: “…in seguito all’evento, abbiamo proposto di sollevare parzialmente il ponte per incrementare il flusso possibile, ma sussistono non poche difficoltà, quali il tubo del gas e il fatto che, comunque, il muro di argine è inevitabilmente interrotto”.E pensare che quel ponte non fosse “brillante soluzione” fin dal progetto lo ha evidenziato il professor De Miranda nella relazione alla Procura de L’Aquila.

E siamo ancora qui, con quella diga passata in un volger di un attimo da stellina a pericolo, senza che a nessuno ancora sia venuto in mente come uscire dal nodo gordiano in cui il Garibaldi è stato sacrificato per il Due Giugno, e nessuno ancora sa perché.

Certo che questo gioco del Lego quanto è costoso! Per i senigalliesi e per le casse pubbliche. In che mani siamo.

*Ingegnere – Senigallia

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

2 pensieri riguardo “Mauro Rognoli: “Il ponte 2 Giugno prima era una brillante ricostruzione, ora è da demolire”

  • Giovanni Gamberini

    … grazie Mauro Rognoli… il leitmotiv che ci propinano è quello della mancanza di fondi, lo trovo non soltanto fuorviante e di cattivo gusto ma anche un insopportabile quanto banale e vigliacco alibi, la realtà è ancora più drammatica: sono i “cervelli” e il senso del dovere e di servizio alla comunità che sono totalmente assenti… senza contare che una civiltà che non sa migliorarsi ed evolvere è destinata all’estinzione.

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  • GIORGIO BECCI

    sono d’accordo con l’articolo. Ma invece di alzare o demolire il ponte scaviamo alcuni metri sotto ed il problema è risolto.

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