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Senigallia in lutto per la morte del professor Glauco Gianfranceschi

Senigallia in lutto per la morte del professor Glauco Gianfranceschi

SENIGALLIA – Avranno luogo oggi pomeriggio, alle ore 15.30, nella chiesa di San Martino, a Senigallia, i funerali del professor Glauco Gianfranceschi.

Il professor Glauco Gianfranceschi aveva 80 anni (era nato a Senigallia nel 1944). Si era laureato in Lettere Moderne a Roma, allievo di Natalino Sapegno e Walter Binni.

Per un quarantennio ha insegnato Letteratura Italiana all’Istituto Tecnico Corinaldesi di Senigallia. Inoltre ha lungamente collaborato, come giornalista, con i quotidiani Il Corriere Adriatico, Il Resto del Carlino e le radio locali.

Appassionato di poesia ha pubblicato le raccolte “Senza rancore” (2007), “Risorse nascoste” (2008), “Via dei sogni” (2009), edite dalla Mediateca delle Marche.

Poi ha iniziato un percorso di ricerca nella pittura in acrilico e nell’incisione a puntasecca su lastre di zinco e rame ed ha anche riscoperto la passione per il disegno a china, eredità delle esperienze giovanili in ambito scolastico.

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Ecco come il presidente del Consiglio comunale di Senigallia, avvocato Massimo Bello, ricorda il professor Glauco Gianfranceschi.
“Se n’è andato un GRANDISSIMO Professore. Un Prof. davvero unico. Indimenticabile. Ho saputo della sua scomparsa poco fa e sono pù che dispiaciuto. I ricordi del prof. Glauco Gianfranceschi sono innumerevoli. Fu uno dei mei docenti di italiano e storia. Il migliore. Devo proprio a Glauco Gianfranceschi, al GRANDISSIMO Prof. Gianfranceschi, la mia passione per la letteratura e la storia. Severo, ma giusto. Colto, preparato, preciso, insegnava le sue materie con passione. Riservato, ma ai suoi studenti ci teneva.
“Seppur timidamente, con lui potevamo confidarci e con la sua voce baritonale riusciva a trovare sempre una risposta alle nostre domande. La sua presenza ci dava sicurezza. In realtà, dava sicurezza a tutti. Docente, giornalista sportivo, scrittore, poeta, pittore: ecco chi era Glauco Gianfranceschi.
“Ricordo bene quando in classe ci portò Josè Altafini, suo amico, a parlarci del grande calcio, quello delle leggende e dei campioni veri. Quando ci interrogava, lo faceva su tutto il programma fino a quel momento svolto, non certo sulla lezione del giorno prima. Quando entrava in classe e sedeva in cattedra, notavi subito l’autorità e l’autorevolezza di un Professore, che amava il suo lavoro, le sue materie d’insegnamento. Per lui, insegnare era una missione.
“Ho tanti ricordi del Prof. Gianfranceschi. Sono davvero tanti. Impossibile elencarli tutti. Ricordo, ad esempio, i colloqui con i nostri genitori, in un’epoca lontana e in un mondo della scuola diversa da oggi. I nostri genitori, nel rito dei colloqui delle famiglie con i docenti, si avvicinavano a lui, aspettando il proprio turno, in fila, fuori dall’aula, con rispetto e riverenza, quasi intimoriti e lui pronto a metterli a proprio agio. I suoi giudizi sul nostro andamento scolastico, su ciascuno di noi, non erano mai ingenerosi o sbagliati, ma giusti, insindacabili, e noi non potevamo fare a meno di essere d’accordo con lui. Era davvero un GRANDE.
“Mi spiace molto della sua scomparsa. La nostra Città e la Scuola ha perso un grane Prof., un uomo di cultura. Mi spiace molto di non averlo più incontrato, magari per un saluto e una chiacchierata come qualche volta era capitato. Le mie condoglianze alla famiglia e un abbraccio al mitico Prof. Gianfranceschi. Che possa guardarci e sostenerci sempre come faceva quando entrava nella nostra classe, con gli occhiali ‘a goccia’ RayBan, la sua borsa di cuoio, che conteneva il romanzo “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, che ci leggeva, parola per parola. Ha insegnato tanto a tanti di noi. Soprattutto, il rispetto e l’educazione, il dovere di essere cittadini e civili, rispettosi”.

 

 

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