Crolla a Ostra il tetto di un’ala laterale del settecentesco Palazzo Gherardi
Crolla a Ostra il tetto di un’ala laterale del settecentesco Palazzo Gherardi
di GIANCARLO BARCHIESI
OSTRA – A Ostra è crollata una parte del tetto di un’ala laterale del settecentesco Palazzo Gherardi, conosciuto anche con il nome di Palazzo di Censi-Buffarini, uno dei molteplici palazzi antichi del centro storico di Ostra.
Il crollo è avvenuto durante il mercato del venerdì poco dopo le undici, quando un frastuono ha attirato l’attenzione dei cittadini che hanno visto innalzarsi di fianco la torre una nuvola di polvere: il tetto è collassato su sé stesso.
Il settecentesco Palazzo Censi-Buffarini si affaccia, come quello Comunale, sulla piazza principale della Città. Monumentale edificio, venne edificato dalla Nobile famiglia Gherardi che alla fine del Settecento aggiunse al suo cognome anche quello di Benigni diventando Gherardi-Benigni. Alla fine dell’Ottocento passò ai Censi-Buffarini che dal 1869 con Raffaele Censi-Buffarini avevano la disponibilità di una vasta quantità di terreni situati a Sant’Elpidio, Montemarciano, Ostra, Belvedere Ostrense e Senigallia a cui si aggiungevano quelli portati in dote dalla giovane moglie Anna Maria Guerrini di Ravenna.
Il figlio Vincenzo, laureato in scienze agricole, incrementò le superfici della proprietà fino a superare i mille ettari. Studioso appassionato di agricoltura, sperimentò nuove tecniche di coltivazione, allora definite d’avanguardia, del grano, mais, barbabietola, girasole, vite ed olivo. Oggi la famiglia mantiene la tradizione e in particolare modo ha diversi vitigni di Lacrima di Morro d’Alba su terreno collinare meglio esposto e protetto, in zona di origine controllata.
Il palazzo invece venne acquistato dagli Istituti Autonomi di Beneficenza di Ostra intorno al 1974, per localizzarvi gli uffici dell’Ospedale Civile. Dopo la chiusura del nosocomio l’Azienda Sanitaria di Senigallia, a cui nel frattempo il bene era passato in proprietà, tentò di venderlo senza successo. Da allora vi sono stati vari progetti per il recupero o la sua trasformazione in un centro culturale polivalente, creditizio, commerciale e anche abitativo, ma sino ad ora senza nessun risultato concreto.
Da qualche anno è abbandonato alle incurie del tempo e, se al più presto non ci si mette riparo, forse altri crolli interesseranno lo stesso fabbricato.