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La denuncia di Mangialardi: “Al laboratorio analisi di Senigallia piove dal tetto”

La denuncia di Mangialardi: “Al laboratorio analisi di Senigallia piove dal tetto”

“Dove sono il commissario Canafoglia, il sottosegretario Salvi, l’assessore Saltamartini?”

di MAURIZIO MANGIALARDI*

ANCONA – Mentre al G7 Salute di Ancona va in scena il grande inganno della Giunta Acquaroli secondo cui nella sanità delle Marche funziona tutto perfettamente, al laboratorio analisi di Senigallia piove dal tetto! Fino a questo punto è arrivato il degrado di alcune strutture, a danno di degenti e cittadini che rischiano peraltro, come accaduto, di scivolare, cadere e infortunarsi proprio nei luoghi che dovrebbero essere adibiti alla cura.

Chi deve fare i lavori di riparazione e perché non è stata fatta la dovuta manutenzione? Si rimbalzano la responsabilità la Giunta Acquaroli e la Fondazione Città di Senigallia. Curiosamente, entrambi hanno qualcosa in comune. Invece di investire nelle strutture, nel personale, per erogare migliori prestazioni ai cittadini, hanno preferito occuparsi (in modo discutibile) di modificare gli assetti organizzativi. Il risultato? Da una parte, sono aumentati i costi per istituire nuove figure quali il commissario della Fondazione e il sottosegretario della Giunta; dall’altra, sono peggiorati i servizi.

Per quanto riguarda la Fondazione Città di Senigallia, con la nomina da parte della Giunta Acquaroli di Corrado Canafoglia come commissario (ulteriormente prorogata a maggio 2024) si è voluta riconoscere un’indennità di oltre 20 mila euro al commissario stesso: a fronte di una spesa triennale di 65 mila euro circa per l’indennità del commissario, le condizioni del laboratorio analisi testimoniano lo stato in cui versano gli immobili e sono note le vicende relative al personale.

Per quanto riguarda la Giunta Acquaroli, non da ultimo è intervenuta autorevolmente sull’istituzione della figura del sottosegretario la Corte dei Conti. Nella parifica del rendiconto 2023, infatti, i magistrati contabili hanno evidenziato come non vi siano “ragioni giuridiche e funzionali” che giustifichino la necessità di avere un sottosegretario, vista la “sovrapposizione” ad organi già individuati costituzionalmente come la Giunta e in aperta contraddizione rispetto al principio del “contenimento dei costi” visto che al sottosegretario viene riconosciuto il trattamento economico di un consigliere regionale.

Aldilà delle indiscusse qualità professionali del sottosegretario Aldo Salvi come medico e senza alcuna pregiudiziale di carattere personale, non può non essere notato il totale fallimento della missione a lui affidata di migliorare il servizio di emergenza-urgenza: si susseguono i casi di pronto soccorso intasati, autoambulanze dirottate in altri ospedali, carenza di personale. Per non parlare della sanità nel suo complesso, le cui criticità sono presenti a tutti i cittadini, in particolare a quelli senigalliesi.

*Consigliere regionale del Partito Democratico – Assemblea legislativa delle Marche

 

 

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