Campanile: “Perché chiudere le palestre quando c’è l’allerta meteo?”
Campanile: “Perché chiudere le palestre quando c’è l’allerta meteo?”
di GENNARO CAMPANILE*
SENIGALLIA – Con allerte meteo sempre più frequenti è balzata all’attenzione l’imposizione della chiusura delle palestre pubbliche e private mediante specifica ordinanza del Sindaco Olivetti.
Con l’allerta meteo arancione del 2 ottobre infatti sono state chiuse quelle attività che hanno a che fare con soggetti deboli (scuole, strutture per infanzia, centri diurni per disabili, assistenza domiciliare e trasporto sociosanitario ed altri), i mercati, i cimiteri, i luoghi di cultura ed, infine, tutti gli impianti sportivi comprese le palestre private, i centri giovanili ma anche l’accesso ai parchi e giardini pubblici non recintati (L’aiuola di pitosforo è un “recinto”?).
Nel piano di emergenza di Protezione Civile per rischio idrogeologico-idraulico del Comune di Senigallia ci sono automatismi procedurali e le persone preposte, tra cui il Sindaco, decide ed ordina.
Il fatto che il giorno 3 ottobre sia stato tranquillo non è importante al fini del problema che si vuole sollevare.
Ha senso chiudere in modo indiscriminato gli impianti sportivi ed i luoghi di cultura oltre ai giardini, senza alcun riferimento della zona in cui si trovano? Se ha senso la protezione dei soggetti deboli o fragili, non ha senso generalizzare le chiusure solo di alcune tipologie di locali frequentati da adulti. Dopo la riforma dello Sport le palestre sono spesso attività con riflesso economico al pari di altre attività: se pericolo esiste, esiste tanto per una libreria che per un circolo letterario. Il secondo deve chiudere ed il primo no. Non è logico.
Nell’ordinanza il Sindaco Olivetti ha rimandato ad una successiva emanazione di un ulteriore provvedimento per la “chiusura delle attività commerciali e degli uffici che erogano servizi a maggior afflusso di utenti, ricadenti nel territorio a rischio esondazione, che saranno, puntualmente, individuati” in caso di peggioramento. Perché numerose attività sono state bloccate (il 3 ottobre come le volte precedenti) senza essere in “caso di peggioramento”?
Governare un territorio non è facile però si può senz’altro chiedere al Sindaco Olivetti un maggior impegno nell’emettere ordinanze limitative delle libertà individuali in maniera indiscriminata e solo per alcuni. Mettersi al riparo da possibili conseguenze è umanamente comprensibile ma non bisogna neanche essere schiavi delle propria burocrazia, quella burocrazia per la quale gli abitanti di via Rovereto passano le notti in bianco (quando basterebbe un braccio meccanico sul posto atto a rimuovere eventuali detriti che ostruiscono le grate) e il quartiere del campo Boario due anni fa si è allagato per non aver fatto installare le paratoie sul Ponte Garibaldi (abitudine precedente al Sindaco Olivetti).
*Consigliere Comune di Senigallia
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