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“Legittima difesa? Un istituto di un secolo fa, le donne devono imparare a difendersi anche da sole”

“Legittima difesa? Un istituto di un secolo fa, le donne devono imparare a difendersi anche da sole”

Il grido di allarme dell’avvocato Roberto Paradisi nel corso dell’evento targato Difesa legittima Sicura

SENIGALLIA – “Se è vero che l’istituto della legittima difesa è fermo ad una concezione che tra poco compirà un secolo in cui difendersi era una concessione dello Stato e non un diritto, è anche vero che in tema di difesa da aggressioni sessuali, grazie ad una giurisprudenza formatasi negli anni, l’asticella dei limiti difensivi è più alta”.

Così l’avvocato Roberto Paradisi, coordinatore nazionale di Difesa Legittima Sicura e docente di Digital Forensics all’Università di Perugia ha introdotto il focus giuridico sulla difesa da aggressioni a sfondo sessuale.

“E’ il criterio della proporzionalità – ha spiegato l’avvocato Paradisi – che entra in gioco e viene valutato in termini più benevoli per l’aggredita poiché si ritiene giustamente che l’aggressione sessuale abbia una incidenza massimamente invasiva e possa comportare una reazione più forte. Anche per questo motivo organizziamo eventi in cui insegniamo alle donne a uscire da situazioni di pericolo e difendersi”.

Un approfondimento, in cui non sono mancate le citazioni di recenti casi di cronaca, curato con il pubblico ministero dottoressa Serena Bizzarri che, pur difendendo l’istituto attuale della legittima difesa (criticato invece da Paradisi) e ridimensionando, dati alla mano,  i casi di effettive aggressioni da parte di sconosciuti, ha ricordato come vi sia la possibilità per le donne, nei casi ad esempio di maltrattamenti in famiglia,  di effettuare percorsi protetti con le autorità e le istituzioni.

Un evento salutato con interesse sia dall’assessore alle Pari Opportunità Cinzia Petetta (“ci sono e ci sarò sempre perché la lotta contro la violenza alle donne è fatta di costanza e perseveranza” ha spiegato Petetta) sia dal presidente dell’ordine degli avvocati Gianni Marasca che ha sottolineato l’importanza della formazione giuridica e tecnica.

A guidare la parte pratica è stata l’istruttrice fiorentina Giulia Lippi, esperta di karate e self defense, che ha fatto simulare casi di aggressione a terra a sfondo sessuale per poi insegnare alle tante donne e ragazze presenti ad uscire da varie situazioni di pericolo in sicurezza.

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