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Lo storico dell’arte Donato Mori si congratula con il Fai

Lo storico dell’arte Donato Mori si congratula con il Fai

Apprezzamenti per i docenti e gli aspiranti ciceroni per aver scelto di far conoscere i cimiteri di Senigallia e Ostra

di DONATO MORI*

SENIGALLIA – Come storico dell’arte, studioso – tra l’altro – dei cimiteri della nostra zona, mi congratulo con il FAI, i docenti e i giovani aspiranti ciceroni del Liceo Scientifico “Medi”, dell’Istituto “Corinaldesi-Padovano” di Senigallia e della Scuola secondaria di primo grado “A. Menchetti” di Ostra per aver scelto di far scoprire rispettivamente i cimiteri monumentali cattolico ed ebraico di Senigallia e quello comunale di Ostra ai numerosi visitatori che hanno accolto il loro invito durante le giornate FAI d’autunno lo scorso fine settimana.

Io per primo, più di dieci anni fa, studiai e feci conoscere i cimiteri di Senigallia e Ostra con due miei libri storico-artistici organizzati come una visita guidata di sapore foscoliano alla scoperta delle tombe più interessanti per pregi artistici, storia, simboli, epigrafi e personaggi lì sepolti. Mi riferisco a “Visita guidata ad alcune significative tombe ottocentesche nel Cimitero senigalliese” del 2007 e 2010 e “Per il Cimitero di Ostra” del 2013.

Quest’ultimo nacque da una ricerca archivistica e nel camposanto condotta insieme ad alcuni allievi del mio corso di lettura iconografica delle opere d’arte all’Unitre di Ostra: Alfa Bonazza Bedini, Marino Bozzi, Marco Lanari e Aldo Paglialunga. Ricordo piacevolmente la serata di presentazione del libro nella biblioteca di Ostra gremita di pubblico per ascoltare gli interventi di Massimo Olivetti e Federica Fanesi, all’epoca rispettivamente sindaco e assessore alla cultura di Ostra, del professore di storia e filosofia Giulio Moraca e del sottoscritto. Allora fu anche proiettato un suggestivo e applaudito cortometraggio sul cimitero di Osta realizzato per l’occasione da Maria Letizia Lanari e Sofia Silvestrini con la partecipazione di  Simona Sabbatini.

Concludo auspicando che quanto è stato fatto in questi anni fino allo scorso fine settimana da me e da tutte le persone che ho qui nominato e con le quali mi congratulo nuovamente contribuisca a conservare e valorizzare sempre più i cimiteri di Senigallia e Ostra, che sono veri e propri musei a cielo aperto di arte e memorie cittadine, perché, come scrive Ippolito Pindemonte ne “I Sepolcri” del 1807 “Né già conforto sol, ma scuola ancora / sono a chi vive i monumenti tristi / di chi disparve”.

*Storico

 

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