Quali i motivi che hanno spinto il quindicenne a togliersi la vita?
Quali i motivi che hanno spinto il quindicenne a togliersi la vita?
Dopo la tragedia di Montignano carabinieri e magistratura seguono tutte le possibili ipotesi. Il rito funebre avrà luogo giovedì pomeriggio. Paola Giorgi: “Occorre affrontare il crescente disagio giovanile con politiche mirate ed efficaci”. Gli altri interventi
SENIGALLIA – A soli 15 anni Leonardo ha messo fine alla sua vita, sparandosi un colpo di pistola, alla periferia di Montignano, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.
Ed ora carabinieri e magistratura stanno cercando di comprendere i veri motivi che lo hanno spinto a compiere il tragico gesto. E indagano, soprattutto, sugli episodi di bullismo indicati dalla mamma della vittima poche ore dopo la scomparsa del ragazzo.
Dall’autopsia, effettuata nel pomeriggio di oggi, è stato confermato che il decesso del ragazzo è stato causato da un unico colpo di pistola. Nel frattempo è stato anche deciso che il rito funebre si svolgerà giovedì pomeriggio, alle ore 15.30, nella chiesa parrocchiale di Montignano.
Dopo questa tragedia sono molte le prese di posizione.
“In merito alla tragica vicenda del giovane di Montignano che si è tolto la vita in circostanze che sembrano essere collegate a episodi di bullismo, esprimiamo profondo dolore e vicinanza alla famiglia colpita da questa inimmaginabile tragedia”. Inizia così un intervento di Paola Giorgi, vice segretario regionale di Base Popolare Marche.
“Questo drammatico evento sottolinea, ancora una volta, la necessità urgente di affrontare il crescente disagio giovanile con politiche mirate ed efficaci e, soprattutto, con un deciso cambio di paradigma. I “giovani” non sono un’entità astratta, da guardare con sguardo compassionevole, bensì i protagonisti dell’oggi, che giudichiamo in continuazione, senza mai realmente ascoltarli, pensando di avere soluzioni a problemi di cui nemmeno ci siamo mai fatti carico realmente.
“La politica – aggiunge Paola Giorgi – non è estranea a questo comportamento, ignora i giovani, non presta sufficiente attenzione ai loro bisogni e alle loro difficoltà. Occorre responsabilizzare tutte le parti in causa, le istituzioni, la scuola, la famiglia, e, soprattutto, mettersi in ascolto. Oggi ci troviamo di fronte a un fenomeno fuori controllo che, se non affrontato, sfocia in patologie, violenza e una profonda difficoltà di vivere, un vero dramma sociale.
Secondo Paola Giorgi, vice segretario regionale di Base Popolare Marche, “è fondamentale creare una rete sociosanitaria ed istituzionale fitta e ben strutturata, con un’attenzione particolare alle piccole comunità dove fenomeni come il consumo di alcol e droghe rischiano di diventare normalità.
“Non possiamo permettere – aggiunge – che episodi come questo si ripetano. Come istituzioni, abbiamo il dovere di intervenire per rimuovere le “macerie” che schiacciano le nuove generazioni e impediscono loro di respirare e vivere una vita serena. Questo richiede un impegno comune da parte della politica, della scuola, delle famiglie e dei servizi sociali per creare ambienti sicuri e di supporto per i nostri giovani.
“Base Popolare Marche si fa parte diligente ed attiva affinché si introducano misure concrete ed immediate per prevenire il disagio giovanile, e affinché episodi di bullismo vengano affrontati con la massima severità. Dobbiamo lavorare insieme per un presente in cui i nostri ragazzi non siano più vittime di un mondo che sembra essersi rovesciato sopra di loro”, conclude Paola Giorgi, vice segretario regionale di Base Popolare Marche.
“E’ ora di cominciare ad approfondire seriamente un fenomeno di disagio e sofferenza che sta progressivamente allargandosi in tutta la società”. E’ quanto afferma il dottor Claudio Balicchia, sempre particolarmente attento ai problemi della nostra città.
“Certamente i giovani, essendo in una fase più fragile, sono più a rischio e sono i casi che ci danno più dolore, ed i numeri degli ultimi anni ce lo stanno confermando, ma nessuna fascia d’età è esente da una sensazione di disagio, solitudine, sofferenza e difficoltà nei rapporti umani che non ha eguali col passato e da cui derivano scelte che facciamo difficoltà a comprendere. C’è stato un impressionante aumento di suicidi negli ultimi anni, fino al 2022, ultimo anno del quale si hanno i dati completi.
“È ormai ora di affrontare seriamente questo problema per uscire da questo tunnel sempre più buio, evitando conclusioni semplici ed affrettate o la solita intervista allo psichiatra trendy del momento che non farà altro che ripeterci in bella forma ciò che abbiamo già tutti davanti agli occhi, tutti i giorni ormai, che è frutto di un disagio grave. Questo già è evidente. Sono le analisi profonde del disagio evidente e le soluzioni che mancano. Sembra di precipitare in un buio medioevo del terzo millennio”, conclude il dottor Claudio Balicchia.
Sulla tragedia di Montignano ha preso posizione anche la presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza Michela Vittoria Brambilla. “Nulla può alleviare l’immensa sofferenza della sua famiglia, alla quale esprimo tutta la mia vicinanza. C’è da chiedersi, però, come questa storia di prepotenze, sopraffazioni e abusi di coetanei su un coetaneo abbia potuto svilupparsi e trasformarsi in una tragedia che lascia attoniti senza che gli insegnanti si siano accorti di ciò che stava accadendo. Il bullismo è semplicemente intollerabile. Il governo e il Parlamento, con la legge 70/2024, hanno adottato misure di prevenzione e contrasto di questo odioso fenomeno, incluso il potenziamento del servizio di supporto psicologico agli studenti”.
“Se un insegnante, o un dirigente scolastico, viene a conoscenza di atti di bullismo o cyberbullismo – ha aggiunto Michela Vittoria Brambilla – deve informare la famiglia, tutelare la vittima e promuovere adeguate iniziative di carattere educativo nei confronti degli autori di queste condotte”.
Secondo la presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza “è bene che il ministero dell’Istruzione faccia chiarezza su quanto avvenuto nella scuola frequentata dal ragazzo per individuare eventuali responsabilità. Dinanzi al bullismo nessuno può far finta di non vedere, men che meno un educatore”.
“Un ragazzo di quindici anni non avrebbe mai dovuto sopportare un peso così insostenibile. La morte di questo giovane rappresenta un fallimento della nostra società, che non è stata in grado di intercettare e affrontare il suo dolore prima che fosse troppo tardi”. E’ quanto ha dichiarato il professor Giuseppe Lavenia, presidente dell’associazione nazionale Di.Te. – Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo.
Lo ha affermato intervenendo sul tragico suicidio della ragazzo di Montignano, probabile conseguenza di episodi di bullismo di cui era vittima, come hanno affermato i suoi genitori. “Non possiamo più permetterci di trattare il bullismo come un problema marginale. Serve un presidio psicologico fisso nelle scuole, dove i ragazzi possano sentirsi al sicuro e trovare uno spazio in cui essere ascoltati, senza paura di essere giudicati o ignorati. Non basta reagire alle emergenze: è necessario prevenire e intervenire fin dai primi segnali. Ogni giorno assistiamo a piccoli atti di violenza psicologica che, se non adeguatamente affrontati, possono portare a conseguenze drammatiche. Dobbiamo costruire una rete di prevenzione solida e stabile, affinché tragedie come quella di Senigallia non si ripetano”, ha sempre detto il professor Giuseppe Lavenia.
“La vicenda relativa al giovane 15enne di Senigallia ha scosso il sottoscritto e tutto il Movimento 5 Stelle locale.
In qualità di Referente giovane del Gruppo territoriale locale e componente Network Giovani – afferma Federico Giampieri – mi sento di esprimere tutta la vicinanza alla famiglia per questa tragica vicenda.
“Condanno senza se e senza ma i soprusi subiti dal ragazzo e colgo l’occasione per sollecitare la Regione ed il Governo centrale affinché raccolgano le istanze provenienti anche dai cittadini, oltre che dalle Istituzioni comunali, le quali chiedono a gran voce l’inserimento nelle nostre scuole di percorsi che incentivino il rispetto del prossimo valorizzando le differenze tra gli individui.
“Troppo spesso piangiamo vittime innocenti di un sistema sanitario che non funziona più da tempo: l’istituzione della figura di uno psicologo di base è urgente in quanto nel post pandemia è stato stimato che sempre più italiani soffrano di disturbi psicologici che portano ansia, depressione ed apatia.
“I giovani – aggiunge Federico Giampieri, Referente giovani
Gruppo territoriale di Ancona del Movimento 5 Stelle e componente Network Giovani – hanno bisogno di essere stimolati in un mondo che non li sa più ascoltare ed ai genitori, assieme agli insegnanti, spetta questo enorme lavoro educativo tramite il dialogo ed il confronto continuo.
Sicuramente è importante leggere che in Parlamento c’è stato un clima di condivisione tra le forze politiche che si è creato sulla legge 70/2024, che amplia i temi relativi alla prevenzione ed al contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, disciplinati dalla legge 71/2017.
“Dispiace soltanto che il Governo attuale non abbia ritenuto di supportare questi interventi fino in fondo, visto che non ha messo un euro di risorse. Il testo che è stato comunque approvato ha un forte approccio educativo, frutto di un lungo percorso di studio ed ascolto degli esperti. A volte per recuperare un disagio, per strappare un adolescente a dinamiche relazionali malsane, può essere sufficiente far vedere che si può essere persone migliori.
“Si stabilisce che le Linee guida ministeriali indichino vere e proprie procedure operative per le scuole e si prevede che gli uffici scolastici regionali adottino convenzioni con le Asp per fornire alle scuole un servizio di sostegno psicologico.
Il Parlamento compatto su queste tematiche ha rispolverato ed adeguato al nuovo contesto sociale le misure rieducative adottate dal Tribunale per i minorenni, valorizzando altresì i percorsi di mediazione per ricucire la relazione tra bullo e vittima.
“Inoltre un emendamento della deputata del M5S Valentina D’Orso stabilisce che bisogna promuovere la presenza di un servizio di coordinamento pedagogico che possa supportare studenti e studentesse, docenti e famiglie nella gestione delle relazioni tra i bambini.
Mi aspetto dunque che la Regione Marche intraprenda il più velocemente possibile un percorso di prevenzione sanitaria e supporto psicologico per le vittime e per coloro che si sentono in difficoltà e non sanno a chi affidarsi. Al contempo mi auguro che venga rafforzata la presenza di specialistici in ogni istituto di ordine e grado, segnalando alle autorità competenti i casi comportamentali più aggressivi che potrebbero minare la sicurezza altrui.
“Il M5S locale e regionale vigilerà e farà pressioni agli enti preposti affinché possano effettuare tutte le azioni di loro competenza per arginare il più possibile questo triste ed inquietante fenomeno.
Con la speranza di non dover assistere attoniti ad un altro evento così traumatico come diretta conseguenza del fallimento della nostra società, il Movimento 5 Stelle di Ancona esprime la più sentita solidarietà alla famiglia di questo ragazzo. Riposa in pace Leonardo”, conclude Federico Giampieri, Referente giovani Gruppo territoriale di Ancona del Movimento 5 Stelle e componente Network Giovani.
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