ECONOMIAIN PRIMO PIANOSENIGALLIA

La Caritas analizza e rielabora i dati sul fenomeno migratorio

La Caritas analizza e rielabora i dati sul fenomeno migratorio

SENIGALLIA – Presentata a Roma la XXXIII edizione del Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes, che analizza e rielabora i dati disponibili sul fenomeno migratorio. La conclusione principale è che sul tema migranti il Paese reale è più avanti del dibattito politico. Come sostiene il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana: “L’eccessiva politicizzazione del fenomeno migratorio impedisce la creazione di un sistema di accoglienza autentico e non opportunistico».

Sono oltre 5.300.000 mila i cittadini e le cittadine stranieri residenti in Italia (+3,2% rispetto al 2023) e in media rappresentano il 9% della popolazione residente. Aumentano tra i nuovi italiani i giovani neomaggiorenni nati in Italia, cresce l’occupazione tra gli stranieri, in particolar modo nel settore della cura alle persone e del lavoro domestico, ma a questo dato si affianca un preoccupante alto tasso di abbandono scolastico: dai dati emerge che quasi un terzo dei giovani non comunitari lascia prematuramente la scuola, tre volte di più rispetto ai giovani italiani. Inoltre, a proposito della fragilità di chi un lavoro lo possiede, i dati raccolti attraverso i Centri d’ascolto e i servizi Caritas ci dicono che quasi uno straniero su quattro che chiede assistenza è un working poor, cioè un lavoratore povero.

Il totale degli alunni e delle alunne con cittadinanza non italiana nell’anno scolastico 2023/2024 è di quasi 915.000. Tra le principali difficoltà si segnalano la ridotta frequenza della scuola dell’infanzia; il ritardo scolastico; la difficoltà nel completamento e proseguimento degli studi; l’abbandono scolastico, in particolare dopo la scuola secondaria di primo grado.

Secondo una delle ricerche inedite del Rapporto, inoltre, il fenomeno migratorio è mal rappresentato nei libri di testo. Nei libri di scuola infatti mancano riferimenti al ruolo delle ONG o delle associazioni laiche o religiose nei processi di integrazione dei migranti sul territorio; allo stesso modo mancano riferimenti a difficoltà e ostacoli burocratici e normativi che i migranti devono affrontare per soggiornare regolarmente in Italia e acquisire diritti e obblighi formali.

All’inizio del 2024 i cristiani tornano a incidere sul totale della popolazione straniera per il 53% sul totale, mantenendo il proprio ruolo di maggioranza assoluta, nonostante il perdurare di alcuni stereotipi sull’immigrazione. “Spesso assistiamo al perdurare di un approccio orientato soltanto all’emergenza” scrive il cardinale Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI “che trascura promozione e integrazione: dimentichiamo che l’immigrazione, se ben gestita, può essere una risorsa per la società. L’eccessiva politicizzazione del fenomeno migratorio, fondata sulla ricerca del consenso e sulle paure, impedisce la creazione di un sistema di accoglienza autentico e non opportunistico. Ed è invece di questo che abbiamo bisogno, per la sicurezza reciproca, di chi parte e di chi accoglie”.

 

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *