“Quello che è capitato a Leo non succeda ad altri bambini” / VIDEO
“Quello che è capitato a Leo non succeda ad altri bambini” / VIDEO
A Storie Italiane l’appello della mamma della vittima di bullismo. La lettera di una compagna di classe: “Ho cercato di essere più forte di quelle vocine”
ROMA – Si è tornati a parlare questa mattina a Storie Italiane condotto da Eleonora Daniele su Rai1 del caso di Leonardo, morto suicida a Senigallia perché vittima di bullismo, con una lettera in esclusiva scritta da una compagna di classe che confermerebbe il comportamento scorretto di alcuni studenti. Commoventi le parole della ragazza che ha raccontato: “L’ho difeso cercando di essere più forte di quelle stupide vocine ma non ci sono riuscita. So cosa significa essere bullizzata, so cosa significa provare a farla finita, ma nonostante questo io non sono riuscita a capire Leonardo. Non importa cosa dicono tutti, non importa cosa pensano e fanno, difenderò il nome di Leonardo a vita perché meritava il mondo, tutto il bene di questo mondo. Gli volevo bene e non gliel’ho mai detto”.
“È sempre più dura perché più andiamo avanti più scopriamo dei dettagli che ci fanno comprendere appieno quali possano essere stati i sentimenti che subiva Leo”, ha commentato l’avvocato Pia Perricci ai microfoni della trasmissione, “La lettera della ragazza è una centrifuga di emozioni che da una parte descrive un ragazzo solare e splendido, dall’altra spiega ampiamente quello che è il clima della classe confermando che ci fosse qualcosa che non andava. Un documento che evidenzia una totale indifferenza e assenza da parte della scuola e il comportamento dei docenti che non sono intervenuti nonostante le ‘continue vocine'”. “Inoltre”, ha aggiunto, “lo sportello psicologico nell’istituto non è attivo. Ma c’è un altro particolare: dopo la morte di Leo, la scuola lo ha attivato per 1200 ragazzi dalle 15 alle 15:45 e nella circolare c’è scritto in seguito ai fatti di cronaca”.
“È un dolore atroce. Dalla lettera della ragazza potete capire quanto era bello Leo, era genuino, pieno di vita. Ho saputo troppo tardi quello che accadeva”, ha commentato la mamma Viktoryia, “Voglio che tutti i genitori percepiscano bene il mio messaggio: quello che è successo a Leo, non deve capitare mai a nessun bambino.” “La scuola non mi chiamerà più, perché hanno paura delle mie domande”, ha concluso lanciando un appello: “Bisogna fare un cambiamento drastico, con sanzioni all’interno delle scuole. Non è normale che è un professore va avanti con la lezione e sta zitto. Questo sono le parole di Leonardo quando gli hanno dato fastidio, ignorando il bullismo”.
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