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Canafoglia: “Invito Mangialardi a seguire più attentamente i problemi della Fondazione Città di Senigallia”

Canafoglia: “Invito Mangialardi a seguire più attentamente i problemi della Fondazione Città di Senigallia”

di CORRADO CANAFOGLIA*

SENIGALLIA – La scorsa settimana ho reso pubblico il bilancio d’esercizio dell’anno 2023 della Fondazione, che presenta  pesanti perdite, evidenziando, tra l’altro, come vada separata l’operatività delle 2 palazzine ove oggi sono ospitati gli anziani in modo da renderle economicamente autonome.

Ricordo infatti che nella palazzina Nord vi sono 42 posti letto, mentre in quella Sud solo 17 e per tale motivo per quest’ultima ho più volte palesato l’antieconomicità di qualsiasi gestione di ospitalità, considerato che le rette di 17 posti letto non sono sufficienti a coprire le spese di gestione, soprattutto del personale.

A tal problema, ma anche per dare una risposta ad un fabbisogno dell’intera comunità è stato elaborato un progetto insieme al Dr. Alessandro Marini (Direttore UOC , DSB 4 Senigallia), al Dr. Maurizio Mandolini (ex Coordinatore ATS 8 Senigallia), al Dr. Fabio Izzicupo (referente ambito sanitario UOSES  DSB 4 Senigallia), al Dr. Mario Vichi (Presidente Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti Senigallia) secondo cui la palazzina Sud andrebbe adibita a Casa della Comunità, mentre quella Nord ad Ospedale di Comunità di Senigallia con 40 posti adibiti a cure intermedie.

La Casa della Comunità, aperta fino a 24h su 24 e 7 giorni su 7, è il luogo di facile individuazione ove i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria e rappresenta il modello organizzativo dell’assistenza di prossimità per la popolazione previsto nella “Riforma dell’organizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale”

L’Ospedale di Comunità è invece una struttura sanitaria di ricovero della rete di assistenza territoriale rivolta a pazienti che, a seguito di un episodio di acuzie minore o per la riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica che necessitano di assistenza e sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa, anche notturna, non erogabile a domicilio o in mancanza di idoneità del domicilio stesso (strutturale o familiare).

Il progetto è stato elaborato dai massimi esperti del sistema sanitario e dei servizi sociali del nostro territorio in sinergie con le 2 strutture ricettive per anziani, fondazione “Città di Senigallia” ed Opera Pia MastaiFerretti, in modo tale da dare una risposta organizzata al fabbisogno dell’intera comunità e del sistema sanitario locale, ma soprattutto si basa su uno studio di fattibilità economica, onde evitare di ripetere errori che hanno caratterizzato le gestioni precedenti della Fondazione generando quel pesante buco milionario nei suoi bilanci.

Modificarlo significherebbe esporre la Fondazione ad ulteriori perdite di bilancio!

Ho più volte sollecitato l’unità di intenti e d’azione di tutta la comunità, civile e soprattutto politica, nel portare avanti questo progetto importante per il nostro Ospedale, per l’intera popolazione e per la Fondazione.

Leggo della proposizione in Regione di una mozione del consigliere Mangialardi contenente “alcune proposte serie, concrete e fattibili nell’ottica di salvare il territorio di Senigallia e delle sue valli dalla desertificazione sanitaria“, all’interno della quale leggo che lo stesso propone di “istituire una casa di comunità hub nel territorio comunale di Senigallia, nonché un ospedale di comunità di 20 posti letto in una sede della fondazione città di Senigallia, così affrontando costi irrisori”.

Sono lieto che il consigliere Mangialardi riprenda ad interessarsi della Fondazione, devo però stigmatizzare il suo modus procedendi in assoluta autonomia e senza sentire i diretti interessati, ma soprattutto elaborando proposte devastanti per i bilanci della Fondazione.

Il progetto elaborato insieme ai massimi esperti locali del settore prevede che l’ospedale di comunità e la casa della comunità siano inseriti nelle 2 palazzine della Fondazione, prospicienti l’area ospedaliera, senza dover sostenere costi particolari.

Invece Mangialardi avrebbe pensato di collocare la Casa della Comunità a Senigallia ma in un sito diverso da quello della palazzina sud della fondazione, peraltro quella più problematica sotto un profilo di pesante antieconomicità.

Sempre Mangialardi nella sua mozione riduce a 20 i posti letto dell’ospedale di comunità rispetto ai 40 previsti nel progetto citato e non individua la palazzina.

Se avesse chiesto a chi ha elaborato il progetto avrebbe compreso come 20 posti non garantiscono un equilibrio finanziario ma rischiano di affossare la Fondazione nei debiti.

Operare in tal modo e non in sinergie con i soggetti interessati pone seri ostacoli all’accoglimento del progetto da parte delle competenti Autorità Regionali, le quali vedendo un territorio diviso difficilmente approveranno il progetto molto importante per l’intera comunità.

Invito pertanto pubblicamente il consigliere Mangialardi a correggere la sua mozione ponendosi in linea con il progetto redatto da esperti, ma gli chiedo di esplicitare le motivazioni anche tecniche che presiedono alla sua mozione e di conoscere gli esperti del settore che gli hanno suggerito una tal proposta in difformità al progetto elaborato e depositato in Regione che mira a dare una risposta socio sanitaria all’Ospedale di Senigallia, all’intera utenza ed alla Fondazione.

Mi auguro che anche il consigliere Mangialardi apporti il proprio contributo affinché detto progetto venga accolto dalle Autorità regionali, posto che in difetto si aggraverebbe la desertificazione sanitaria che il medesimo vorrebbe contrastare, si perderebbe un’occasione per realizzare un progetto che risponde ad esigenze dell’intera comunità ed in ultimo si aggraverebbe la crisi della Fondazione.

La Città non si può presentare separata a questi importanti appuntamenti, perderebbe in partenza rispetto alla concorrenza con le altre comunità della Regione Marche ed allora si che potremo parlare di desertificazione sanitaria per il nostro territorio, purtroppo iniziata ormai da decenni.

Non perdiamo quest’occasione importante, ma soprattutto ciascuno apporti il proprio contributo fattivo!

*Commissario straordinario della Fondazione “Città di Senigallia”

 

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