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Rebecchini e Paradisi: “Il nuovo ponte non può scardinare l’identità culturale del centro storico di Senigallia”

Rebecchini e Paradisi: “Il nuovo ponte non può scardinare l’identità culturale del centro storico di Senigallia”

SENIGALLIA – Da giorni, in città, va avanti il dibattito sul nuovo ponte Garibaldi. Un progetto che, diciamolo chiaramente, non piace a molti.

Il consigliere comunale di Forza Italia Luigi Cosmo Damiano Rebecchini scrive: “Marco Vitruvio Pollione, architetto e scrittore romano, vissuto nel I secolo a.C., è considerato il più grande e famoso teorico dell’architettura di tutti i tempi. Nel suo “De Architectura” affermava che ogni costruzione deve avere i seguenti parametri: Firmitas (Solidità), Venustas (Bellezza), Utilitas (Funzionalità).

“A Senigallia – aggiunge Rebecchini – abbiamo i nuovi teorici che si ostinano a dire che un’opera pubblica può non essere bella. Ma perché costruire un obbrobrio di ponte senza cercare anche la bellezza, visto che si tratta di un’opera per la città e che dovrà restare nel tempo?

“Mi pare, purtroppo – conclude il consigliere comunale di maggioranza Rebecchini -, che si proceda davvero con i paraocchi senza voler vedere e considerare altro”.

Gli fa subito eco un altro esponente senigalliese di Forza Italia, Roberto Paradisi, rappresentante di Unione Civici Marche, anche lui sempre particolarmente attento ai problemi della città.

“L’ottimo rappresentante di Forza Italia in Consiglio comunale Luigi Rebecchini (mentre altri consiglieri citavano in dialetto teoremi invinazzati su botti piene e mogli “imbriaghe”), ha citato Vitruvio per riflettere sulla scelta di un ponte che scardina l’identità culturale e tradizionale del centro storico di Senigallia e della prospettiva neo-classica della zona dei portici Ercolani.

“Per anni, tra i giovani di destra (quelli che studiavano), si è citato Vitruvio – aggiunge l’avvocato Roberto Paradisi – per contestare le scelte dell’orrido di amministrazioni di stampo progressista che volevano sostituire (e molte volte lo hanno fatto) l’identità culturale dei centri storici italiani con la funzionalità moderna. Ora i destromani (quelli posizionati lì per interesse, magari provenendo dai 5 stelle di Grillo come accade nella nostra città) pensano che Vitruvio sia una sorta di rapper sconcio e scimmiottano il peggior progressismo modernista. L’ennesimo tradimento di principi e valori conservatori.

“Aggiungo: sulla difesa delle identità storiche e culturali esiste un asse che va idealmente dalla destra sana e coerente fino alla sinistra illuminata che vide in Pasolini un precursore di rapporti possibili tra itelligenze su valori non negoziabili”, conclude l’avvocato Roberto Paradisi.

Nella foto: il progetto del nuovo ponte Garibaldi

 

 

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