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Campanile: “Il viadotto del nuovo ponte sarà vicino alle finestre delle case”

Campanile: “Il viadotto del nuovo ponte sarà vicino alle finestre delle case”

di GENNARO CAMPANILE*

SENIGALLIA – Se il progetto del nuovo ponte Garibaldi sarà quello pubblicato in questi giorni sarebbe giusto cambiargli anche nome per ricordare alle future generazioni chi ringraziare.
Il rendering pubblicato isola il ponte dal contesto architettonico favorendo l’inganno ottico. Occorrerebbe far vedere anche i rendering della rampa davanti al liceo classico e di quella davanti agli ex-Orti del Vescovo (aprendo le finestre si avrebbe il viadotto a pochi metri alto quanto una casa di un piano). Si capirebbe meglio l’obbrobrio della proposta.
Chi affermasse che quella proposta è l’unica che rispetta la sicurezza racconta una balla. Le alternative (molto meno impattanti) ci sono e sono state evidenziate e sono altrettante sicure. Ma se in testa si ha solo quel tipo di ponte con stralli, da soluzione del problema si passa alla soluzione dei problemi che crea la scelta adottata.
Ci sono due questioni su cui né la Regione né il Sindaco Olivetti hanno mai fatto un ragionamento pubblico: l’effetto che avranno le vasche di espansione sulla portata dell’acqua che arriva in città e la quantità di detriti attualmente presente nell’alveo del fiume ,sotto i ponti, nel tratto cittadino.
“Le vasche di espansione salveranno la città” si è sempre detto. Se poi i ponti devono essere costruiti sull’altezza raggiunta dall’acqua PRIMA della loro realizzazione, si raccontano balle o si va alla cieca sui benefici. Oppure non ci si parla tra Enti ed ognuno svolge il compitino di competenza senza interessarsi dell’altro.
Adesso prendete un bicchiere e riempitelo di acqua fino all’orlo. Poi iniziate a versarci della sabbia: l’acqua tracima dal bordo ed esce. Se l’alveo del fiume non viene mai pulito dei detriti che si accumulano nell’alveo, la superficie dell’acqua è costretta ad alzarsi costringendo, a sua volta, a progettare un ponte sempre più alto. Perché nel tratto cittadino non si draga l’alveo? Basta vedere che cosa è successo prima e dopo il Ponte del Portone per rendersi conto che effetti produrrebbe.
Non sarebbe conveniente usare coppie di buoi come nel passato ma la tecnologia non è quella di 150 anni fa. Tra l’altro abbassare il livello di qualche metro (4?) fino allo sbocco del molo di Levante abbasserebbe il rischio sia sul ponte degli Angeli che su quelli della ferrovia e della statale.
Due anni fa il quartiere dello stadio si è allagato perché qualcuno (di competenza o solo amore per la propria città) non ha collocato la paratoie sul ponte Garibaldi e l’acqua della piena, oltrepassando la durata lato monte, ha trovato sfogo lateralmente.
PS1: A proposito di ponti: quello fresco fresco ciclo-pedonabile sul Cesano deve reggere pedoni e biciclette o una colonna di tir? Sarebbe stato meglio un ponte di legno ed acciaio, meno impattante e molto molto meno costoso.
PS2: Signor Sindaco Olivetti, bellezza e sicurezza non sono in antitesi. Non esserne capaci diventa un dramma (per i cittadini) quando si preferisce bruttezza e sicurezza anziché far fare le cose a chi possiede quei talenti.

*Consigliere comunale – AmoSenigallia

 

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