Mangialardi sul Nuovo Ponte Garibaldi: “Uno scempio, se davvero verrà realizzato lo chiameremo Ponte Olivetti”
Mangialardi sul Nuovo Ponte Garibaldi: “Uno scempio, se davvero verrà realizzato lo chiameremo Ponte Olivetti”
ANCONA – “Come previsto, nessun sussulto di responsabilità da parte di Olivetti. Il sindaco – afferma il consigliere regionale Maurizio Mangialardi – ha scelto di agire in maniera coerente al suo modo di governare Senigallia: chiuso a riccio nel palazzo comunale, accusando sempre dei suoi fallimenti le vecchie Amministrazioni o, quando questo non è stato possibile, nascondendosi dietro la presunta impossibilità di modificare parecchi tecnici. Insomma, anche ieri Olivetti ha confermato ciò che è stato negli ultimi quattro anni: il passacarte della Regione Marche, più attento a non mettere in difficoltà il presidente Acquaroli che ad adoperarsi per il bene della città.
“Nonostante non mi aspettassi nulla di diverso, resto comunque stupito dall’ignavia con cui il sindaco ha avallato la deturpazione perenne di uno dei paesaggi urbani più belli d’Italia, sopravvissuto a guerre e cataclismi di ogni genere, con un’infrastruttura autostradale. Un vero e proprio affronto all’arte, alla cultura, a quasi tre secoli di storia, ma anche a migliaia di cittadini, sia residenti sia turisti affezionati a Senigallia che si sono espressi contro quell’orrenda ipotesi progettuale, alle associazioni. Basti dire che procedure adottate hanno di fatto bypassato persino i rilievi che avrebbero potuto essere posti dalla Soprintendenza. Tanta arroganza merita di restare scolpita nella memoria della città, a monito per tutte le future classi dirigenti senigalliesi.
“Per questo propongo di intitolare il nuovo ponte che verrà al sindaco Olivetti”, aggiunge il consigliere regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi.
“Ora – afferma il consigliere del Pd – difficilmente quel progetto potrà essere modificato per evitare il tremendo impatto sulla città. L’Amministrazione comunale e la Regione Marche hanno avuto persino il coraggio di annunciare a giochi fatti che si terranno degli incontri con la cittadinanza per presentare la nuova infrastruttura e spiegarne i dettagli: l’ennesima beffarda presa in giro ai danni di tutta la nostra comunità, ma forse non del tutto inutile. Auspico infatti che questi appuntamenti possano diventare occasioni utili per far emergere ancora una volta il netto e ampio dissenso verso un’opera sbagliata e frettolosa (tanto che il progetto non prevedeva l’abbattimento delle barriere architettoniche) che forse è ancora possibile fermare in attesa del completamento delle vasche di espansione per le quali, in questo caso sì, sarebbe stato saggio ricorrere alle procedure di urgenza”.
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