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Mangialardi: “Olivetti e Acquaroli hanno già disconosciuto il progetto del nuovo ponte Garibaldi”

Mangialardi: “Olivetti e Acquaroli hanno già disconosciuto il progetto del nuovo ponte Garibaldi”

di MAURIZIO MANGIALARDI*

SENIGALLIA – Non c’è ancora nemmeno il progetto esecutivo, ma dal nuovo ponte prendono le distanze anche quelli che l’hanno fatto: Olivetti in primis, con un comunicato imbarazzante, e Acquaroli implicitamente con il proprio silenzio.

L’avvocato Olivetti, infatti, vista la pioggia di critiche provenienti da tutta la cittadinanza, da tecnici, esperti, ingegneri, associazioni, architetti lo ha già di fatto disconosciuto. Essendo totalmente sprovvisto di coraggio e senso di responsabilità, messo alle strette sta ora disperatamente cercando di spostare e distogliere l’attenzione su altro.

Olivetti non vorrebbe parlare di questo ponte, ma di un altro; potrebbe essere anche qualcosa di diverso, l’importante è parlare, appunto, di altro. L’importante è nascondere ai senigalliesi il progetto, silenziare il dibattito pubblico, contrastare in ogni modo l’opera preziosissima svolta dalle tante associazioni che stanno in queste settimane promuovendo iniziative per diffondere una maggiore consapevolezza sulla mostruosità che si vuole realizzare.

Mi chiedo se tutta la cittadinanza sia davvero stata adeguatamente informata e abbia ben compreso che planerà nel cuore del nostro centro storico, nel bel mezzo di una delle quinte sceniche più belle d’Italia, un oggetto terribile, un ponte autostradale obbrobrioso progettato da un soggetto (ANAS) che fa solo ponti autostradali e non potrebbe fare nulla di diverso. Perché la progettazione non è stata affidata ad altri professionisti, ingegneri e architetti di grido, che avrebbero potuto in modo molto più adeguato tenere insieme le irrinunciabili esigenze di sicurezza con l’altrettanto importante compatibilità con il contesto di estremo pregio, con la bellezza unica del nostro patrimonio monumentale?

Invece di stare sul punto, di occuparsi di realizzare al meglio questa opera, Olivetti fa quello che gli riesce meglio: scaricare sul passato, colpevolizzare altri con argomenti tristissimi, che toccano temi delicati che mai avrebbero dovuto essere utilizzati nella polemica personale e politica per rispetto della nostra ferita nel profondo e che nulla c’entrano con l’oggetto attuale della discussione. La novità di oggi è che nella sua ansia da scaricabarile Olivetti, dopo aver scaricato sui nemici, sugli amici, sui dipendenti, sui consiglieri, è arrivato addirittura a prendere le distanze da sé stesso!

Se il ponte non si può fare meglio, se Olivetti non è in grado di farlo meglio, di farlo far fare meglio o di sollecitare affinché sia fatto meglio, è preferibile soprassedere, non farlo per il bene della nostra comunità, per scongiurare questo sfregio e per evitare i molteplici problemi legati alla viabilità e al transito dei mezzi di soccorso. Si predisponga un piano di viabilità e di servizi alternativi, collegamenti con bus navetta ai parcheggi a servizio dei cittadini e dei commercianti: si sarebbe dovuto fare già da due anni, passati invano.

Se Olivetti preferisce, invece, attaccare me, è perché sa di aver già perso, sa che il suo ponte è irricevibile, vergognoso, sa che Senigallia non lo vuole e non lo accetterà mai.

Tuttavia, c’è ancora tempo per fermare questo disastro: sarebbe sufficiente, per una volta, ascoltare, non rinchiudersi nel palazzo comunale di fronte al suo computer dove verga attacchi scomposti e insensati, ma scendere in strada per provare a comprendere quali sono le vere esigenze e i veri orientamenti della città. Ascoltare, anche, le autorità da lui ignorate: non posso infatti credere che la Sovraintendenza, da sempre così attenta e che ha sempre giocato un ruolo fondamentale per proteggere in modo intelligente il patrimonio storico della nostra città, non abbia segnalato problemi e incongruenze rispetto al progetto.

*Consigliere regionale – Ex sindaco di Senigallia

 

 

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