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Rognoli sul nuovo ponte: “E’ il regalo di Natale? Era meglio un sacco di carbone”

Rognoli sul nuovo ponte: “E’ il regalo di Natale? Era meglio un sacco di carbone”

di MAURO ROGNOLI*

SENIGALLIA – “Se ci diamo la mano i miracoli si fanno, e il giorno di Natale durerà tutto l’anno”. Dovrebbe ricordare questo proverbio il Sindaco Olivetti, dovrebbe ricordarlo sempre quando parla, in particolare sui ponti. Perché lui è il sindaco di tutti i senigalliesi, e dovrebbe chiedere a tutti di aiutarlo. Invece ogni volta tergiversa o ribatte con accuse tipo “non è colpa mia”. Mi spiace che il sindaco faccia così, mi spiace che lo faccia proprio a ridosso del Natale.

Sull’approvato progetto del nuovo Ponte Garibaldi afferma che “per lui conta la sicurezza”, e dunque non dell’estetica (ma chi l’ha detto che non potrebbero stare insieme?); se la prende con l’ex Mangialardi che ha chiesto la modifica del progetto, dimenticando che lo chiedono altri diecimila cittadini (firmando), che per una città di 40 mila abitanti poco non è; e poi si ricorda che la città “è senza collegamento da oltre due anni e non può più attendere oltre”, come se lui in questi due anni avesse governato New York e non avesse invece concordato con Regione e Consorzio di Bonifica di abbattere il povero e incolpevole ponte Garibaldi; e infine annuncia di voler rimettere mano al ponte degli Angeli che ha rappresentato importante criticità nell’ultima alluvione”, dimenticando che è stata la vera causa della devastante esondazione cittadina, ma è ancora là, non si sa perché. Insomma ci fa una lezioncina, per evitare (come gli alunni furbissimi) una interrogazione in cui prenderebbe un votaccio. Da piccolo mi dicevano “menar il can per l’aia”.

Vorrei allora ricordare qualche cosuccia sui ponti sotto esame. Come per esempio il ponte Due Giugno che il sindaco Olivetti ha chiamato il “ponte Mangialardi”, in realtà dovrebbe chiamarsi “ponte Olivetti1”. Perché, se è vero che il progetto viene approvato il 27 marzo 2020 dalla giunta Mangialardi, i lavori iniziano il 9 ottobre 2020 con la Giunta Olivetti, l’autorizzazione definitiva viene rilasciata (sempre dalla Regione, ingegner Stefoni) il 14 dicembre 2020 e inaugurato,in pompa magna, a luglio 2021. Orbene: perché la Giunta Olivetti non verificò il progetto, pur essendo questa opera essenziale per la città ed essendo la ’’proprietaria del ponte?’’ Avrebbe avuto tutto il tempo, non essendo questo né il ponte di Genova, né di Messina. L’unica cosa che fece fu cambiarne il nome, da Due Giugno a “ponte degli Angeli”, ovvero ha dato ad un ponte privo di sicurezza il nome di chi ha perso la vita per mancanza di sicurezza.

Ora sappiamo che quel progetto era sbagliato, pericoloso, non rispondente alle norme, insomma fuorilegge. Per questo la Procura dell’Aquila ha indagato diversi dipendenti del Consorzio di Bonifica e della Regione. E allora mi chiedo: come mai il Comune-Giunta Olivetti il 4 dicembre scorso, pur essendo indicato come parte offesa per aver la città riportato enormi danni dall’alluvione, ha scelto di non costituirsi parte civile? Sarebbe interessante avere una risposta.

E’ facile dar sempre la colpa agli altri, è una moda che non passa mai.

E sul povero incolpevole ponte Garibaldi, come la mettiamo? Sul suo abbattimento il sindaco ha sempre parlato di una perizia dell’Anas, anche se quella perizia non l’ha mai mostrata.  Eccola però la perizia: consta di due pagine e di 56 fotografie fatte da un canotto. Di seguito ne vengono riportate solamente alcune.

Normalmente ANAS i suoi ponti, con ammaloramenti ben peggiori, li ripara, non li demolisce. Inoltre alcune delle criticità descritte (lesioni da urto sulle pile, elementi di muratura mancanti sulle spalle, fessure trasversali sulle travi) erano inesistenti. Una perizia, poi, priva di firma, che come noto non ha valore alcuno. Ripeto: il povero ponte Garibaldi, con campate da 11/12 metri, sarebbe crollato se fossero collassate le pile centrali, ma non c’era quel pericolo.

Sarebbe bastata una prova di carico (come in tanti chiedemmo), ma il sindaco Olivetti non ha inteso la ragione. E così, la storia la sappiamo, nel marzo 2023 il Commissario Presidente della Regione Acquaroli ha deciso la demolizione del povero Garibaldi e ha affidato il tutto al soggetto attuatore Consorzio di Bonifica, visti i bei risultati del Due Giugno.

Unica differenza il costo che per la rimozione del Garibaldi è stato di circa € 909.089 rispetto ai circa 109.052 €. del 2 Giugno (ci siamo chiesti la ragione ma non abbiamo trovato una risposta considerato che i due ponti erano del tutto simili come dimensioni, struttura, caratteristiche costruttive. Perché – scrisse il Vicecommissario, ingegner Babini – “…la ricostruzione ..del Garibaldi …è intervento di primaria importanza per la sicurezza idraulica….”.

Al di là delle motivazioni inesistenti e inesatte e delle mancate prove ed esami sullo stato di salute del ponte contenute in quel documento – che ho più volte ricordato – mi limito a rammentare ancora i tempi: la ricostruzione è talmente “urgente” che il decreto è di 5 mesi più tardi, la demolizione del povero incolpevole un anno dopo, e ancora siamo qui.  Nel frattempo – caduto l’incolpevole, in piedi il colpevole ponte inaugurato dal sindaco Olivetti – sappiamo solo quanti tantissimi soldi pubblici siano finiti in fumo, senza contare quelli dei cittadini. Sarebbe bastato, invece di quella passerella da oltre 400 mila euro, un ponte provvisorio in ferro (meno costoso per il transito anche veicolare, si mette e si toglie in poco tempo) ma il sindaco non ha inteso ragione, probabilmente per evitare di irritare il Commissario Straordinario Acquaroli, finanziatore dell’opera, sostenitore accanito del ponte a Brugola.

In ogni caso al Presidente/Commissario Acquaroli i ponti sono molto cari visto che ieri era all’inaugurazione del nuovo ponte San Carlo sull’Esino nel Comune di Jesi e probabilmente vorrà essere presente ed inaugurare il nuovo ponte a “brugola” prima delle prossime elezioni!

E nel rimpallo tra Comune e Regione, avanti tutti per tentativi ed errori, accoppiati come certi gemelli, la sicurezza è finora rimasta araba fenice. Dalla alluvione del settembre 2022, in tema di mitigazione del rischio idraulico per la città poco è cambiato.

Ora però è Natale e come il Babbo barbuto il Sindaco Olivetti ci ha portato questo regalo, era meglio il sacco di carbone.

*Ingegnere – Senigallia

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