Il Gip del Tribunale di Ancona ha archiviato la querela dell’assessore Campagnolo all’ingegner Rognoli
Il Gip del Tribunale di Ancona ha archiviato la querela dell’assessore Campagnolo all’ingegner Rognoli
di MAURO ROGNOLI*
SENIGALLIA – Talvolta la verità viene a galla, anche sul diritto di critica, soprattutto in democrazia.
La vicenda s’inizia nell’ottobre 2023 quando Elena Campagnolo, assessore al Porto del Comune di Senigallia, ribadiva in una intervista: “Il porto è fondamentale per questa Amministrazione”. Per questo, per amore di informazione, ricordai pubblicamente che, in vero “per ora le uniche notizie certe sono la revoca del finanziamento di 850.000 euro ereditato dall’Amministrazione precedente per il dragaggio dell’avamporto. Revoca dovuta per non essere stata in grado di iniziare i lavori nei tempi previsti”. E proseguivo spiegando che invece nel giugno 2021 la Giunta Olivetti ottenne un finanziamento di 284.920 euro “per la realizzazione di nuovi interventi in attuazione del piano regolatore portuale, soldi che vengono spesi solo ora. Ovviamente la colpa sarà data all’alluvione”.
Ebbene per quelle mie affermazioni l’assessore Campagnolo mi querelò a tambur battente, il 16 ottobre 2023, perché: “detta affermazione mi ha profondamente diffamato, dal momento che mi veniva pubblicamente rivolta…”.
Ora il 20 dicembre scorso il Gip del Tribunale di Ancona ha ordinato l’archiviazione del procedimento di querela con la seguente motivazione: “…Nel caso in specie, quand’anche non è stata documentata l’intervenuta revoca del finanziamento come affermato nella pubblicazione, va segnalato che tuttavia il nucleo di verità risulta rispettato, nella misura in cui la stessa opponente ha dovuto riconoscere che i lavori non sono stati svolti e sono state chieste diverse proroghe del termine per effettuarli. In tal caso, anche risultasse confermato che, ad oggi, alcuna revoca del finanziamento sia mai avvenuto, il nucleo essenziale della notizia risulta essenzialmente rispettato nella misura in cui l’Amministrazione non ha eseguito lavori per il quale il Comune aveva a pronta disposizione fondi per 850.000 euro, anche con il rischio di revoca…”.
Mi limito infine a ricordare – persi ormai gli 850.000 euro – che il finanziamento di 248 mila euro (disponibile dal 2021) è, invece, stato utilizzato per la realizzazione, nella banchina di ponente, di una costruzione in legno che dovrebbe essere adibita a bagno pubblico, essendo stata (la costruzione) collegata alla fognatura esistente. A oggi – nonostante i lavori si siano iniziati nel settembre 2023 e terminati nel giugno 2024 – la struttura è inaccessibile …… guardare ma non usare.
Fiducioso che ancora, nell’Italia democratica, sia rispettato il cortese diritto di confronto paritario e di critica.
*Ingegnere – Senigallia
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