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Maurizio Mangialardi: “Dopo l’attacco di Aguzzi ai senigalliesi mi aspettavo un intervento del sindaco”

Maurizio Mangialardi: “Dopo l’attacco di Aguzzi ai senigalliesi mi aspettavo un intervento del sindaco”

di MAURIZIO MANGIALARDI*

SENIGALLIA – Ho atteso invano un sussulto di dignità da parte del Sindaco Olivetti dopo le esecrabili e irrispettose parole dell’assessore Aguzzi contro i senigalliesi, offensive nei confronti della città e per la libertà di opinione e di iniziativa.

Forse Olivetti non ha ben compreso che l’intervento di ieri in risposta alla mia interrogazione era non solo un vero e proprio affronto verso i 9 mila firmatari della petizione online contro il progetto ANAS del ponte, ma anche un’umiliazione devastante per il Consiglio e per l’Amministrazione comunale.

Non pretendo che il Sindaco abbia rispetto per sé stesso, e non discuto rispetto al suo incassare in silenzio un così brutale affronto (la dignità personale non ce la si può dare), ma credo doveroso un chiarimento in quanto primo cittadino di Senigallia.

Mentre Olivetti rivendicava nel suo intervento in Consiglio comunale di giovedì scorso 9 gennaio il fatto che fosse stata proprio la sua Giunta a far ritardare l’inizio dei lavori per il nuovo ponte Garibaldi con (presunte) richieste di modifiche al progetto, sottolineando questa interlocuzione come un fatto positivo; Aguzzi fustigava le strumentalizzazioni che hanno fatto perdere tempo non permettendo ancora ad oggi l’avvio del cantiere. Se quello che dice Olivetti è vero, dobbiamo presumere che tra i bersagli della critica di Aguzzi c’è proprio l’Amministrazione comunale di Senigallia.

Mentre la maggioranza consiliare faceva approvare un emendamento per procrastinare la convocazione del Consiglio grande più oltre la ragionevole scadenza di 30 giorni proposta dai gruppi di opposizione, in modo tale da permettere il recepimento delle osservazioni di vari enti (tra i quali appunto il Comune) in sede di conferenza dei servizi del 12 dicembre 2024, Aguzzi annunciava che il progetto è già di fatto esecutivo e che i lavori partiranno in brevissimo tempo. Stando alle parole di Aguzzi, dunque, il Consiglio grande si terrà mentre il cantiere per il ponte sarà già stato aperto: altro che esercizio di partecipazione, quella seduta si trasformerà in un mero sfogatoio impossibilitato a incidere concretamente nella progettualità e nella realizzazione del ponte.

Il quadro che emerge è quello di un’amministrazione comunale senigalliese ridotta a poco più che scendiletto della Regione: senza voce in capitolo e anche disinteressata a far valere le proprie posizioni, passivamente succube di decisioni prese altrove, imposte e subite in silenzio. La Regione, sfruttando lo stato d’emergenza, ha anche bypassato l’indispensabile parere, che sarebbe stato vincolante, della Sopraintendenza.

Un ulteriore elemento che dovrebbe indurre a una più approfondita riflessione e che forse può far comprendere meglio i motivi per i quali la Regione ha scelto consapevolmente di non condividere con la cittadinanza il progetto: sarebbe infatti emerso con chiarezza che il ponte non sarà affatto “bellissimo” (come ritiene Aguzzi), ma che, al contrario, se il progetto dovesse rimanere quello ANAS presentato in conferenza dei servizi, meglio non realizzarlo.

*Vice presidente del Consiglio regionale delle Marche

 

 

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