“Cosa le ha fatto di male Senigallia?” Lettera aperta dell’ingegner Rognoli all’assessore regionale Aguzzi
“Cosa le ha fatto di male Senigallia?” Lettera aperta dell’ingegner Rognoli all’assessore regionale Aguzzi
di MAURO ROGNOLI*
SENIGALLIA – Egregio assessore Stefano Aguzzi, leggendo i suoi annunci e decisioni mi viene spontaneo chiederle: cosa le hanno fatto di male Senigallia e i senigalliesi?
Con tutto il rispetto, ma non crede che, dopo aver inaugurato nel luglio 2021 il fuorilegge ponte Due Giugno, devastante per l’alluvione del settembre; dopo che la Regione ha pure voluto la distruzione dell’incolpevole povero ponte Garibaldi, e senza neppure sapere come ricostruirlo; ecco perché dopo tutto ciò persiste nell’affronto a Senigallia con quell’orrido progetto di nuovo costoso ponte?
Perché sicurezza può essere coniugata con bellezza, anzi deve rispettare il contesto urbano. Perché Assessore un altro ponte è possibile. E allora perché, dopo 4 anni di tentativi ed errori, decisioni smentite il giorno dopo, perché questa improvvisa fretta e furia?
Perché proprio lei che pur – tra le molte deleghe – è assessore all’Urbanistica, Valorizzazione dei Beni Ambientali, Tutela del Paesaggio, Difesa del Suolo e della Costa, Protezione Civile? Eppure 10.000 senigalliesi hanno chiesto alla Regione di fermare quel progetto devastante – a mo’ di ponte autostradale a fianco dei Portici Ercolani -, hanno chiesto un dialogo democratico, hanno proposto alternative.
Perché non ha atteso il Consiglio comunale “grande”, come deciso all’unanimità da tutti i gruppi politici? Insomma perché, in soliloquo, ha già dato il semaforo verde e decretato: “non vi sono altre soluzioni se si vuole rientrare nel rispetto delle norme, e garantire al tempo stesso la sicurezza per il centro storico di Senigallia, per i cittadini e per il territorio, scongiurando eventuali e future piene del Misa”? Con quella frase, egregio Assessore, ha peraltro certificato che i 10 milioni finora spesi per la manutenzione straordinaria di Misa e Nevola non hanno portato ad alcun miglioramento della mitigazione del rischio idraulico, o meglio solo 500.000 mc di materiale estratto di cui non sapete ora cosa fare.
Potrebbe spiegarci, con reali dati tecnici, perché solo lo sfregio a brugola dovrebbe scongiurare futuri rischi? Sa bene Assessore che la sicurezza non dipende dalla forma del ponte. La sicurezza non ci sarà finché non saranno realizzate tutte le vasche di espansione a monte.
Perché Assessore – come hanno finora spiegato esimi tecnici indipendenti – tra il finora fatto e non fatto – il rischio è probabilmente invece aumentato: supponendo che alla ipotetica nuova piena nessun argine si rompa, tutta la massa d’acqua arriverà a Senigallia e non sarà certo bloccata dall’orrida brugola (come non lo fu l’ultima volta dal povero incolpevole ponte Garibaldi). Finirà invece sul vero problema, l’illegale Due Giugno, “la situazione attuale è di pericolo” ha ricordato il professor ingegnere De Miranda nella perizia per la Procura dell’Aquila nel procedimento sul disastro del 2022. Perché allora Assessore continuate a rinviare?
Egregio Assessore vorrebbe mai un orrido ponte autostradale nel cuore della sua bella Fano, accanto alla statua della Fortuna?
Certo, egregio Assessore, questi anni di tentativi ed errori con – se permette – scarso rispetto per Senigallia, non sarebbero stati possibili senza il contributo della Giunta Olivetti, che, pur proprietaria dei ponti, si è nascosta dietro le vostre spalle in silenzio assenso. Ora l’ultimo sfregio, uno schiaffo alla città, una improvvisa (sospetta) fretta, sorda. In democrazia ancora si deve dialogare. Magari, Assessore, lo ricordi. Con tutto il rispetto che Ella merita.
*Ingegnere – Senigallia
Nella foto (luglio 2021) l’inaugurazione del nuovo ponte 2 Giugno
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