IN PRIMO PIANOL’INTERVENTOPOLITICASENIGALLIA

Rognoli sul nuovo Ponte Garibaldi: “Senigallia città cavia ed un Consiglio Grande inutile”

di MAURO ROGNOLI

SENIGALLIA – Egregio Commissario Acquaroli, egregio Sindaco Olivetti, egregio ingegner Babini. Con tutto il rispetto che a voi si deve: quando smetterete di prenderci in giro, a considerare beoti i cittadini senigalliesi?

Dopo aver assistito attoniti e impotenti alla distruzione del povero incolpevole ponte Garibaldi, da oltre due anni i cittadini senigalliesi (diecimila le firme su 40 mila abitanti) chiedono di capire, chiedono un confronto, chiedono di essere ascoltati. Come in ogni democrazia. Dopo oltre due anni di appelli nel vuoto, la risposta sembrava essere il Consiglio “grande” che si terrà il 5 febbraio, tra pochi giorni.

Peccato che con il progetto già fatto, il contratto con la ditta che costruirà il nuovo ponte “autostradale” già sottoscritto fanno capire, persino a noi beoti, che il confronto più che inutile sarà una presa in giro. Così che la modalità del confronto del 5 febbraio,  mezz’ora ad Acquaroli, mezz’ora a Babini, dieci minuti Olivetti, e invece cinque minuti a qualche fortunato cittadino che ne abbia già fatto richiesta, e la replica dei tre relatori, fanno sospettare, ci perdonerete, che quella sarà una passerella politica, in vista delle prossime elezioni e null’altro.

Avete già deciso.

Come ha spiegato, attraverso i media locali, l’ingegner Babini: “Si può procedere…l’impresa è già stata selezionata…il ponte non cambierà”. Babini ci spiega anche “che il progetto non è stato calato dall’alto, ma condiviso”, evidenziando che quello della Giunta Olivetti non è stato silenzio assenso ma una vera condivisione. Infine, egregio ing. Babini, le faccio notare che il suo “chi vuol capire capirà, chi vuol fare politica farà politica”, è affermazione, mi permetta, sprezzante nei confronti dei senigalliesi che hanno il diritto di chiedere un confronto e non volere quell’orrido ponte che devasterà per sempre, inutilmente la città;  un altro ponte è possibile. Magari non per lei che altrove vive, così come il Commissario Acquaroli e l’Assessore Aguzzi, così anche per il Sindaco Olivetti che Senigalliese non è.

Dunque lei ingegnere verrà a decantarci le bellezze del nuovo ponte dal modico costo iniziale di € 4.872.314. E lei, egregio Commissario, magari decanterà gli interventi fatti nell’alveo del Misa (500.000 mc di materiale scavato)  spacciandoli per interventi di mitigazione del rischio idraulico, e magari del quasi completamento della vasca di Bettolelle (unico intervento in quasi 5 anni). E speriamo che non siano realizzate  come le vasche sul San Sebastiano e sul Cannettacci, inaugurate nell’aprile 2024 che, alla prima piena , settembre 2024, non hanno impedito l’allagamento di Castelferretti e Falconara.

Secondo la Regione, avrebbero dovuto garantire la sicurezza per una piena duecentennale.

Nel pubblicare il progetto del nuovo ponte “autostradale” si mostra sempre solo la parte sospesa, tenendo nascoste le rampe d’accesso e d’uscita che invece completano il quadro devastante. Il Sindaco Olivetti di certo invece conosce l’intero progetto che, come dice l’ingegner Babini, “è stato condiviso’’.

A questo punto torna la domanda: cosa vi ha fatto di male Senigallia e i senigalliesi? Città che, se permettete, in dialogo democratico – è stata usata come cavia per interventi da voi definiti di “mitigazione del rischio idraulico”, che di mitigazione  non hanno nulla e anzi, probabilmente il rischio lo hanno aumentato.

La distruzione del povero incolpevole ponte Garibaldi , in base all’ osservazione dei ferri d’armatura “scoperte e corrose’’ e la necessità di eliminare in alveo le due pile, pur se integre, senza far prove di carico, ect. e ora il nuovo devastante progetto completano l’opera di Senigallia città cavia. Così ha deciso la Regione, il Consorzio di Bonifica Marche, il silenzio/assenso (che abbiamo scoperto non essere poi tanto silenzio) del Sindaco Olivetti.

Resta invece il colpevole Ponte Due Giugno, inaugurato in pompa magna da Regione e Giunta Olivetti, grazie al quale la città si allagò  e che per il quale sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale dell’Aquila funzionari regionali e tecnici progettisti per non rispetto delle norme vigenti sui ponti.

Stavo dimenticando altri interventi progettati dal Consorzio di Bonifica, ma per fortuna al momento sospesi, come il prolungamento di 90/100 metri della banchina di destra del Porto, bloccato dalla Provincia per notevoli carenze progettuali; e quello che prevedeva la trasformazione della darsena portuale Nino Bixio in vasca di laminazione della piena, quando anche uno studente di ingegneria al primo anno sa che le vasche fanno fatte a monte; e infine l’escavo del tratto terminale del fiume Misa, sospesi da Guardia di Finanza e Arpam a causa dell’errato smaltimento del materiale scavato. Soldi pubblici, tanti, gettati al vento, non credete?

Diecimila cittadini senigalliesi,  supportati da  tecnici,  avevano chiesto  in attesa delle, per ora arabe fenici, vasche di laminazione a monte  un “ponte provvisorio carrabile”, come ha scelto la Romagna colpita da analoghe alluvioni. Sarebbe stata la scelta più veloce, meno invasiva, più economica. Rapida istallazione, anche per automezzi, beneficio immediato per i cittadini e le tante attività economiche da troppo penalizzate. Avrebbe permesso di riflettere sul progetto del nuovo ponte obbligato dopo la sventurata distruzione del vecchio, avrebbe fatto risparmiare 400.000 euro di soldi pubblici per l’istallazione di quella brutta e scomoda passarella pedonale. Avete scelto altro: dopo anni di tentativi e errori, una improvvisa fretta e furia (ma perché proprio ora tanta fretta?), un orrido progetto “da tutti voi condiviso”. Mentre tutti i problemi reali, dal 2 Giugno alle vasche, restano dove sono.

Non sappiamo cosa vi abbia fatto di male Senigallia. Sappiamo però che è città-cavia.

*Ingegnere

 

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