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Per Italia Nostra a Senigallia un altro ponte è possibile!

SENIGALLIA – Questa mattina c’è stato, a Senigallia, il Consiglio Grande, dedicato al Ponte Garibaldi. Questo l’intervento di Marco Lion, presidente di Italia Nostra.

“Grazie Presidente e grazie ai consiglieri comunali che hanno permesso questo Consiglio Grande per discutere il progetto del nuovo Ponte Garibaldi.

E’ sicuramente un momento importante di democrazia e di confronto, come chiesto dalle associazioni ambientaliste di Senigallia, su un progetto che sicuramente segnerà la storia della nostra città.

Lo stesso grazie però non va, per come ha agito, alla Regione Marche, con Commissario e vice commissario, che dopo anni di annunci, di date promesse, di rendering progettuali ha presentato un progetto calato dall’alto e oggi pretenderebbe pure di essere qui solo per illustrare, senza discussione, un progetto di ponte che il sarcasmo popolare dei senigalliesi ha già definito il “ponte a brugola”.

Un ponte sopraelevato per quasi due metri sopra i parapetti del fiume, ad arco, di tipo autostradale, con tortuose e ingombranti rampe di accesso, che non tiene conto dell’impatto devastante sul paesaggio urbano del centro storico e di quello, non meno problematico, sul traffico di Via Rossini e di Via Portici Ercolani, che renderà ancora più caotica, insostenibile e tossica la viabilità cittadina ai margini e dentro il centro storico.

Senza considerare poi la barriera architettonica che la pendenza delle rampe verrebbe a costituire per i disabili e la viabilità ciclabile.

L’arco sarà alto quasi quanto il palazzo della Filanda e le dimensioni fuori scala del ponte, rispetto al contesto, modificheranno l’equilibrio dei volumi degli edifici storici e metteranno in secondo piano il paesaggio urbano retrostante.

Lo stile architettonico del manufatto contrasta violentemente con l’architettura storica del lungofiume, uno dei più importanti organismi identitari di Senigallia, compromettendo l’equilibrio e l’armonia del paesaggio urbano scaturito dalle ampliazioni della seconda metà del ‘700.

Sconcertati di fronte all’impatto e alla superficialità con cui è stato licenziato un progetto del genere, come Italia Nostra, in collaborazione con le altre associazioni ambientaliste di Senigallia, già ad agosto, abbiamo deciso di lanciare una petizione con cui si chiede di ritirare il progetto presentato e di lavorare a nuove soluzioni.

Ad oggi, con le firme che abbiamo ultimamente raccolto in piazza, stiamo arrivando a 10.000 adesioni!

Un consenso fatto di cittadini di estrazione sociale, culturale e orientamento politico diverso, ma tutti accomunati da un unico sentimento: l’amore verso questa città!

Ci è stato risposto con la semplicistica, per non dire cinica, giustificazione che “l’aspetto della sicurezza è prioritario rispetto a quello estetico”, ignorando che qui non si tratta semplicemente di estetica, ma di alterazione dell’immagine di Senigallia e che la sicurezza della città, fin ad oggi palesemente poco tutelata, richiede sempre un approccio complesso altamente culturale e tecnologico, sia intervenendo a monte nel territorio, sia adottando soluzioni più coerenti con l’ambiente e il delicato tessuto storico di una città.

Con un approccio più problematico e approfondito al problema si potevano individuare altre soluzioni, soprattutto se si tenesse sempre conto che la città storica è un bene monumentale collettivo e nemmeno l’amministrazione pubblica ne può disporre con superficialità e arbitrarietà.

E’ stata suggerita da professionisti, che ringraziamo per il loro impegno, la proposta del sollevamento della struttura con i martinetti già sperimentata altrove.

Si è risposto che la norma prevede che il franco idraulico necessario non può essere ottenuto con il sollevamento del ponte durante la piena.

Ma nessuno pensa di sollevare i ponti durante la piena!

E comunque se la si mette sul piano normativo/letterale si poteva prevedere un ponte che si apre, levatoio, o un ponte girevole…

Comunque è evidente che non si sono volute cercare altre soluzioni.

Non si è cercata alcuna interlocuzione con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per spiegare il contesto in cui si inserirà quest’opera.

Qualcuno veramente pensa che se si dovesse ricostruire un ponte nel centro storico di Roma, Firenze, Pisa, Vicenza, Bassano del Grappa quei sindaci si sarebbero sottomessi a questa norma?

Sicuramente non si sarebbero trincerati dietro un “non è mia competenza” come, purtroppo sta avvenendo a Senigallia, ma si sarebbero attivati convintamente per la loro città.

Si è ricorsi ad una soluzione “sbrigativa”, la stessa avvenuta con il vecchio Ponte Garibaldi, abbattuto quando, con una semplice ristrutturazione, ora avremmo già il ponte percorribile e avremmo speso molto, ma molto, di meno.

Nell’attesa di un progetto degno della città si sarebbe potuto realizzare un ponte provvisorio, posto sopra gli argini, come sta facendo la Regione Emilia Romagna e nel frattempo realizzare vasche di espansione e aree di laminazione.

Perché solo queste ridurranno la portata del fiume in piena e il pericolo dell’alluvione!

D’altronde, tra tutti i ponti cittadini, il Ponte Garibaldi è quello che ha sempre creato meno problemi, essendo posizionato un paio di metri più in alto degli altri.

Quindi non ci sarà alcun miglioramento alla sicurezza idraulica con il nuovo ponte, mentre rimarranno irrisolti tutti i problemi che danno, e daranno, gli altri ponti e il Ponte degli Angeli in particolare.

Anche sulla qualità del progetto che è stato approvato c’è molto, ma molto, da ridire.

La tanto sbandierata corsia ciclo pedonale a fianco del ponte sarà larga 1 metro e 75, cioè non è adeguata alla norma.

Si pensi solo che la larghezza della passerella del “ponte del fiaton” è di 2 metri!

E’ inutile prevedere due montacarichi per i portatori di handicap quando 2 carrozzine, o due biciclette, non potranno circolare contemporaneamente!

In compenso in quella corsia ci sarà una seduta per ammirare le mura della caserma della celere e lo stradone Misa!

Complimenti!

Che dire dell’uso fuorviante dei rendering resi pubblici, di come sia prevalente, in quelle immagini, il proposito di mascherare la portata devastante del progetto.

Con l’immagine del nuovo ponte presa con una prospettiva “a volo di uccello” in modo da permettere la visione della fuga dei Portici e di rendere meno visibile l’impatto delle rampe.

Che dire poi del rigoglioso, quanto inesistente, filare alberato disegnato, sia su via Portici Ercolani, che su via Rossini. Forse ai progettisti non era stato comunicato che a Senigallia, ai nostri amministratori, piacciono solo gli alberi tagliati…

Abbiamo perciò chiesto ad uno studio specializzato nell’elaborazione 3D di progetti architettonici di sviluppare, partendo dal progetto approvato, dei rendering usando immagini fatte ad altezza d’uomo.

Ecco i risultati partendo dalla planimetria della rampa posta in via Rossini.

Qua per inserire una corsia per i mezzi di emergenza si sono mangiati il marciapiede davanti al Liceo Classico e la comandante dei Vigili Urbani, nella conferenza di servizio, ha chiesto si allargare quella corsia di altri 50centrimetri.

Come farete se già siete a ridosso del “Lavatoio il Coppo”? Gli tagliate un pezzo di copertura?

Lo sapere che quello è un manufatto storico tutelato?

Ecco comunque come si presenterà via Rossini con la vostra rampa…

 Ora vediamo la stessa rampa dal lato del Liceo Classico…

 

 

 

 

 

 

E infine ecco il vostro capolavoro di ponte…

In conclusione, visto il disastro a cui volete sottoporre la nostra città, la sua storia, la sua identità, sappiate che ci opporremo in qualsiasi sede alla esecuzione di questo progetto.

Fermatevi!

Oggi, in questa sede, chiediamo che questo Consiglio Comunale si riprenda in mano il destino di Senigallia.

Fermate questo scempio al nostro centro storico! Non rovinate il lavoro, la bellezza realizzata dai nostri antenati! Non distruggete un pezzo dell’immagine turistica di Senigallia! Fate in modo che venga effettuato un referendum consultivo tra i concittadini! Il Comune di Senigallia e la sua comunità hanno il diritto, e il dovere, di decidere sul proprio futuro! Un altro ponte è possibile! Ora Referendum cittadino!

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

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