Carlo Massacci: “Il Consiglio Grande a Senigallia? Inutile… se non dannoso”
di CARLO MASSACCI
SENIGALLIA – Il Consiglio Grande che si è tenuto a Senigallia il 5 febbraio aveva l’intento di rendere partecipi i cittadini nel condividere decisioni fondamentali inerenti alla sicurezza della città e del territorio limitrofo. Oltre ad essere stata una passerella per alcuni politici (si avvicinano le elezioni regionali e comunali), il risultato della riunione è stato deludente. Vediamo il perché.
La città, vittima di due inondazioni nel 2014 e 2022 come risultato di piogge intense, necessitava di essere riassicurata che i fenomeni estremi meteorologici che sicuramente si verificheranno nel prossimo futuro non causeranno danni drammatici come purtroppo si sono verificati. E la tematica sviluppata tutta incentrata esclusivamente sul ponte Garibaldi ha fatto perdere di vista il tema principale che tiene in ansia la città: “ Come mettere e mantenere in sicurezza Senigallia ed il suo territorio da eventi meteorologici estremi”.
Mi sarei aspettato da tecnici Regionali un cronoprogramma ed un grafico di facile consultazione di tutte le attività che la Regione intende adottare con la relativa tempistica per avere un quadro complessivo ( vasche di laminazione, ponte Garibaldi, Ponte degli Angeli, manutenzione del porto e del fiume, modalità di sorveglianza e di allarme ecc) tese a rassicurare la città ed a fornire elementi certi e di verifica dello stato di avanzamento del progetto. Sono questi elementi di base che ogni professionista deve conoscere.
Altro punto: La città doveva essere coinvolta all’inizio di un progetto e non alla fine; la tecnica del prendere o lasciare allontana il cittadino dalla vita pubblica
Durante la discussione, poi, sono emerse note di conflitto tra sicurezza e bellezza. Non può esserci conflitto tra sicurezza e bellezza; esiste una priorità che è la sicurezza che deve essere ai più alti livelli possibili, nelle opere ingegneristiche, come in medicina, come nei trasporti pubblici e come in tutti i campi nei quali è in gioco la vita delle persone. Quando si parla di sicurezza richiedere deroghe non è concesso: la bellezza si adegua. Velatamente è serpeggiata anche l’opinione che il tecnico che firma i progetti debba tenere in considerazione l’opinione della politica confondendo i ruoli e le relative responsabilità: la politica deve promulgare leggi e regolamenti ed il tecnico che firma i progetti deve rispettare rigorosamente le leggi, assumendosene la piena responsabilità.
Mi sarei aspettato inoltre che l’opposizione in Consiglio Comunale presentasse compatta una idea alternativa, sempre conforme alle norme, da confrontare con quella presentata dalla regione. Nulla si è visto.
Cominciano ad uscire attestati autocelebrativi di vittoria di una parte politica rispetta all’altra: non c’è nessun vincitore, a perdere è stata la città e tutta la politica che la rappresenta, che non è stata capace di fare sintesi per una grave problematica che interessa tutti.
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