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Massimo Bellucci: “Nell’entroterra preoccupa la soppressione della guardia medica”

Per il medico, partire da Arcevia ed arrivare a Corinaldo è un attimo…

di MASSIMO BELLUCCI

CORINALDO – “AST Marche – Distretto di Senigallia comunica che, stante l’indisponibilità dei medici di Guardia Medica presso la postazione di Corinaldo e tenuto conto dell’impossibilità di reperire sostituti, è stato disposto che per il turno di DOMENICA 9 FEBBRAIO 2025 dalle ore 8.00 alle 20.00, la sede di CORINALDO venga accorpata alla postazione di Continuità Assistenziale di ARCEVIA tel. 348 8971324.”

Per i corinaldesi (e non solo) questi comunicati sono una consuetudine. Uno stile asettico, una cosa che accade e non ci si può fare nulla. Provo a ragionarci e riscriverlo meglio.

“Ast”: Azienda Sanitaria Territoriale. Dal 1992 le strutture sanitarie locali si chiamano “aziende”. Non si tratta più di fornire un servizio essenziale, sostenendo investimenti significativi per una cosa importante come la tutela della salute. L’esigenza prioritaria di una azienda è far quadrare i conti. Risparmiare e tagliare sono le parole d’ordine, da decenni. E quei dirigenti che tagliano, prendono aumenti sulla pelle dei malati.

“Stante l’indisponibilità dei medici… e tenuto conto dell’impossibilità di reperire sostituti…”

Mi chiedo se sarebbe possibile trovare medici assumendo di più, con investimenti adeguati, senza il pluriennale definanziamento (37 miliardi in 10 anni, dal 2009 al 2019, fonte Gimbe).

Non sono fatti che semplicemente accadono, sono scelte. Di chi? Di persone distribuite a vari livelli: governi nazionali e governi regionali di diversi orientamenti politici. La crisi attuale della sanità è sotto gli occhi di tutti, ma la precedente amministrazione regionale marchigiana, di orientamento politico diverso, ha declassato/chiuso 13 ospedali, non ha risolto il problema delle liste d’attesa ecc.

Ma anche a livello locale ci sono responsabilità: ad esempio l’amministrazione comunale di Corinaldo, tempo fa, invitò i cittadini a mandare articoli per il giornalino comunale, io mandai un articolo dove venivano evidenziati alcuni disservizi sanitari locali, allo scopo di provare a superarli. Questo articolo non venne pubblicato. Decisione legittima, ma credo che nascondere un problema non sia la cosa migliore per risolverlo.

Ma le responsabilità non credo siano solo di politici di turno: se un sistema non funziona, allora per alcuni c’è la possibilità di guadagnare di più: ho conosciuto ottimi medici, ma anche medici ai quali sono stati pagati, per un familiare, 160 euro per una “visita specialistica” di 10 minuti senza nessun esito terapeutico e senza referto scritto. Fanno circa 1000 euro all’ora; è eticamente corretto tutto ciò?

Infine: nel comunicato si legge anche che il servizio viene “accorpato”, con Arcevia. No, il servizio semplicemente non c’è; il comune di Arcevia è assai esteso (35 chilometri tra due posti all’interno del suo territorio comunale), come fa un medico a coprire adeguatamente anche Corinaldo?

Provo a riscrivere il comunicato: “visto il progressivo ultradecennale smantellamento della sanità pubblica, il servizio di guardia medica è temporaneamente soppresso, in attesa che arrivino i privati per erogarlo solo a chi potrà permetterselo”.

 

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

Un pensiero su “Massimo Bellucci: “Nell’entroterra preoccupa la soppressione della guardia medica”

  • Stelvio Sagrati

    condivido in pieno ….sono state fatte scelte scellerate lungo gli anni fino a chiudere 13 ospedali…i medici di base buona parte ma non tutti pensano a guadagnare di più tralasciando il servizio alla persona …ci vuole più spirito di solidarietà… mi ricordo già 20 anni fa in un ospedale il medico sanitario doveva controllare tre volte al giorno il materiale che c era in ospedale perchè ogni giorno mancava parecchia roba perfino i lenzuoli e tutto questo veniva portato via dal personale sanitario…

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