CRONACAIN PRIMO PIANOSENIGALLIA

Assolto l’agente immobiliare che raggiunse sotto casa il debitore per chiedere di essere pagato

ANCONA – Nessuna violenza privata a carico dell’agente immobiliare senigalliese che, nel 2018, aveva raggiunto sotto casa a Jesi un suo debitore per chiedergli il pagamento di quanto dovuto.

Lo ha stabilito questa mattina il Tribunale penale in composizione monocratica di Ancona (dottor Cimini) che ha assolto con la formula più ampia l’agente immobiliare che, stanco di aspettare il ritorno dalla banca del debitore (che in realtà era tornato a casa) aveva deciso di raggiungerlo per chiedere spiegazioni. Il debitore (poi condannato in sede civile, con sentenza passata in giudicato, a pagare integralmente il suo debito con l’agente immobiliare) aveva sostenuto che il suo creditore lo aveva atteso sotto casa impedendogli con la forza di uscire dall’auto e sbarrando il passaggio di fronte al passo carrabile di sua proprietà.

Prima di tale episodio, il debitore (costituitosi parte civile nel processo penale) aveva avuto un incontro con l’agente in cui non aveva saldato il dovuto riservandosi di andare subito in banca per farsi preparare un assegno. Colloquio che lo stesso debitore aveva deciso di registrare temendo, a suo dire, un comportamento sopra le righe dell’imprenditore senigalliese. Una ricostruzione smentita, punto dopo punto, dalla difesa dell’agente immobiliare che si è affidato all’Avvocato Roberto Paradisi (nella foto) per difendere le proprie ragioni (già riconosciute in sede civile, per la parte economica, in primo e in secondo grado).

“La violenza privata – ha sostenuto il difensore dell’imputato durante la discussione – deve consistere in comportamenti che si rivelino idonei a limitare la libertà di movimento in termini significativi, diversamente, per il principio di offensività, non può ritenersi raggiunta la soglia del penalmente rilevante. Soprattutto – ha chiosato l’Avvocato Paradisi – in una situazione in cui il creditore non ha fatto altro che dialogare per chiedere l’adempimento di un’obbligazione altrui”.

Il dialogo tra il debitore (rimasto in auto) e l’agente immobiliare senigalliese era durato appena due minuti circa. A mettere fine all’annosa vicenda è stato ieri il Tribunale di Ancona che, a fronte della richiesta del pubblico ministero di assoluzione per particolare tenuità del fatto, ha invece assolto l’imprenditore senigalliese con la formula “il fatto non sussiste”.

 

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *