Al Museo Nori Dè Nobili si è conclusa la mostra di Delle Rose “Illustri in Grafite”
TRECASTELLI – Al Museo Nori Dè Nobili di Trecastelli si è conclusa la mostra di Delle Rose Illustri in Grafite, che ha avuto un notevole successo.
L’iniziativa è stata animata da varie attività, come le visite guidate realizzate dallo staff del Museo e l’incontro con l’artista, durante il quale Delle Rose ha raccontato, al pubblico intervenuto per l’occasione, il suo percorso produttivo, ad iniziare dalle prime esperienze giovanili nella città di Pesaro, per proseguire poi con gli anni della formazione urbinate all’Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti e gli incontri avuti con docenti, grandi maestri e Storici dell’Arte.
Di particolare interesse la narrazione della sua operatività, sempre coerente con la necessità di creare immagini innovative o, come in questa mostra, figure evocate e molto conosciute, personaggi femminili come Dacia Maraini, Virna Lisi e Mariangela Melato. L’esposizione rientrava tra le iniziative del programma Il Coraggio di Cambiare, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Trecastelli. Nell’incontro con l’artista, l’Assessore alla Cultura Liana Baci ha introdotto Delle Rose ed i curatori Stefano Schiavoni e Simona Zava.
Sono anche intervenuti gli artisti Maurizio Cesarini e Pico Romagnoli, animando un dibattito ed approfondimenti sulla “natura” dell’artista e dell’opera d’arte. Il Direttore Stefano Schiavoni ha ricordato di essere stato “compagno di studi” di Delle Rose all’Accademia di Urbino. Ha inoltre sottolineato l’importanza dell’oggetto-opera d’arte nell’oggi globalizzato, nell’epoca della digitalizzazione del quotidiano, della moltiplicazione dei contatti sociali ed una derivata condizione del sistema informazione. L’attuale Like Economy infatti può condizionare in negativo l’economia dell’arte, rischiando di marginalizzare il percorso creativo dell’opera.
E’ stato anche presentato il catalogo della mostra, che documenta con qualità editoriale la serie di opere esposte, con una raffinata lettura dell’autore attraverso i numerosi contributi critici.
(Le foto sono di Matteo Cingolani)
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