Il Pd: “Adesso tutta l’area ex Sacelit-Italcementi va rigenerata al meglio”
SENIGALLIA – Dal Partito Democratico di Senigallia riceviamo: “È notizia di poche settimane fa che anche il 2° lotto dell’area ex Sacelit-Italcementi per una superficie di 25.379 mq. è stato aggiudicato all’imprenditore senigalliese Giulio Benni per la somma di 1.815.610 € con un rialzo su base d’asta di soli 5 €.
La rigenerazione organica dell’intera area dovrebbe quindi finalmente partire dopo un iter lungo e tormentato di oltre trent’anni, scandito da progetti, compravendite, fallimenti aziendali, aste giudiziarie, complessi negoziati amministrativi. E, prima di tutto ciò, con il pesante tributo di grandi sofferenze e lutti dei tanti lavoratori e delle loro famiglie, a causa delle lavorazioni industriali nocive.
La storia recente delle due aste è la seguente: nel 2015 l’intera area fu divisa in due lotti:
- nel 2021, il 1° lotto dell’ex-Italcementi di 18.000 mq. fu aggiudicato per 2 milioni e 600 mila euro (€ 144/mq.)
- il 25 gennaio 2025 scorso il 2° lotto ex Sacelit di 25.000 mq. è stato aggiudicato a 1 milione e 800 mila euro circa (€ 71,50/mq.)
Dal 2008, le uniche opere avviate sono state l’ingente bonifica da amianto, presente nell’area a causa delle precedenti lavorazioni industriali e l’avvio del cantiere, poi sospeso per le dichiarate difficoltà economiche, con la realizzazione di una grande piattaforma in c.a., tuttora esistente.
Ora un primo elemento, secondo noi positivo, è che la proprietà dell’intera area di oltre quattro ettari sia quasi (85%) totalmente riferita ad un unico soggetto imprenditoriale (Giulio Benni), mentre la restante quota (15%) è in capo all’impresa Edra Costruzioni.
Un secondo elemento è il valore finanziario oggettivamente molto basso, al quale è stato acquistata l’intera area; elemento favorevole dello scenario che può delinearsi a favore della “città pubblica” e delle sue infrastrutture e servizi.
Evidente è un dato di fatto, cioè la complessa localizzazione dell’area: subito a nord del centro storico, “costretta” dalla ferrovia, circondata da quinte edilizie prevalentemente residenziali anche di rilevante recente carico urbanistico, collegata poco e male alla strada adriatica, vicinissima alla darsena interna del porto, al mercato del pesce, e alle connesse attività della piccola pesca, a ridosso del lungomare Mameli.
Giova ricordare che scelte urbanistiche ed architettoniche di tale rilevanza assumono carattere “epocale”, perché ciò che concretamente ne deriva – la città costruita con la “durezza” delle lunghe persistenze – chiama alla più forte e chiara responsabilità in primis degli amministratori pubblici, ma anche della parte privata.
Non sta a noi come partito politico tracciare le linee propriamente tecniche di un progetto urbanistico, architettonico, ambientale e sociale; ci limitiamo per ora a proporre un metodo generale di approccio ed alcuni obiettivi di preminente interesse pubblico.
Iniziamo intanto a proporre elementi a nostro avviso rilevanti per la trasformazione dell’area: a) soluzione del nodo difficile della viabilità principale a partire da quella ciclo-pedonale; b) forte connotazione ambientale degli interventi in tutte le loro componenti; c) quota di edilizia residenziale sociale; d) taglio degli alloggi privati da non ridurre a metrature “giapponesi”; e) alberi alberi alberi; f) spazi pubblici di aggregazione; g) altre funzioni che possono emergere anche dagli ambiti artistici e culturali.
Nell’interesse dei progettisti locali, soprattutto dei più giovani, ma anche, secondo noi, della parte privata, proponiamo di procedere con un grande concorso internazionale di architettura urbana, in grado di stimolare il confronto interdisciplinare e cittadino, collocando Senigallia nei migliori scenari europei della rigenerazione urbana; esperienze simili sono molto numerose ed utili in questa direzione.
Pensiamo inoltre che i professionisti pubblici del Comune siano certamente in grado di gestire una tale sfida, consigliando al meglio amministratori locali non in confidenza con un tale auspicabile contesto.
L’Amministrazione della città ha il dovere di ascoltare e tradurre in politiche organiche e di largo respiro le speranze di molta parte della comunità locale a partire da quelle dei giovani in una vicenda che segnerà Senigallia per molti decenni a venire.
Contro la direzione opposta, cioè quella del piccolo cabotaggio localistico e delle varianti urbanistiche dell’ultimo momento, il Partito Democratico farà alla luce del sole tutto il possibile.
Saremmo lieti di osservare se la giunta Olivetti sarà in grado di mantenere, almeno in parte, la promessa dichiarata nella prima pagina del suo programma elettorale: “non più la politica dell’io, ma la politica del noi, della massima trasparenza, del coinvolgimento dei cittadini”. Una promessa che in quattro anni e mezzo, dal piano antenne al ponte Garibaldi ed a molto altro, ha tradito più volte”.
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