IN PRIMO PIANOL’INTERVENTOPOLITICASENIGALLIA

Mauro Rognoli: “Il centro storico di Senigallia non merita il ponte a brugola”

“Perché non consentiamo ai senigalliesi di decidere con un referendum?”

di MAURO ROGNOLI*

SENIGALLIA –Io sono io e voi non siete…”. Dunque, come il Marchese del Grillo con atto di imperio, il Sindaco di Senigallia Olivetti, con la sua Giunta, ha deciso che, nel cuore di Senigallia, sorgerà l’orrido ponte autostradale.

Incurante di diecimila cittadini che hanno chiesto di fermarsi a riflettere, e incurante persino del parere del progettista del ponte che ha specificato come l’inquietante infrastruttura sarà inutile se non si adegueranno gli altri ponti a valle.

Insomma il mostro sorgerà, ma l’acqua continuerà a sbattere e a esondare su quell’unica opera finora realizzata, il pericoloso illegittimo ponte Due Giugno.

Non pago dunque dei problemi già provocati – il Due Giugno ovvio il più disastroso, ma poi  la distruzione dello storico viale Anita Garibaldi, i finanziamenti persi, altri pericolosi progetti (darsena Nino Bixio, prolungamento del molo, questi di competenza Acquaroli) ora per fortuna  bloccati – non pago dunque di tutto ciò, il Sindaco Olivetti ha pure provato a buttare tutto in caciara. Ha provato a dire che il ponte a brugola l’ha deciso la Regione – pur essendo lui Sindaco di Senigallia e dunque del ponte proprietario – e ciò non è sembrato per nulla rassicurante: la Regione però lo ha subito smentito.

Poi ha provato a dire che il tragico errore del Due Giugno non era colpa sua perché lui non è un tecnico, e questo non è per nulla rassicurante. Insomma, poiché il Sindaco tenta di dichiararsi sempre inabile a certe decisioni, vuoi vedere che la colpa sia dei cittadini che non hanno scelto di candidarsi a sindaco?

Ora mi permetto di domandare: non essendo ancora Senigallia,  mutata in emirato, chi ha paura della democrazia? Lo chiedo ai consiglieri comunali, di maggioranza soprattutto in questo caso: essendo voi senigalliesi – a differenza del Sindaco  – perché avete paura di indire un referendum in cui i senigalliesi, informati e consapevoli, si esprimano su quel (per tanti) orrido nuovo ponte? Perché avete paura della democrazia? Come potete, voi che siete senigalliesi restare indifferenti e silenti, nascondervi dietro il non onorevole “è brutto ma serve” ben sapendo che altre sono le opere per mitigare le piene, le vasche di espansione e rifare il pericoloso Due Giugno, come potete?

Per il momento mi permetto, con allegro rispetto, di prendere a prestito uno storico premio del WWF, il premio Attila, e di consegnarlo ai nuovi vincitori: il Sindaco Olivetti e la silente Giunta.

Per il ponte innanzitutto, certo. E, tra l’altro, per aver raso al suolo l’ultima Città-Giardino, bene storico e ambientale altrove tutelato: oggi grazie a nuove tecniche, si sarebbero potuti fare i lavori, magari spendendo un po’ di più, senza deturpare quella bellezza, si è invece scelto di mutare quel polmone verde di incanto in una anonima tristissima periferia di cemento. Attila dunque, dove passa c’è solo devastazione.

Infine vorrei ricordare la triste sorte, sul finire dell’Ottocento, del conte Ricotti che al cocchiere, che stava rallentando la marcia a causa della forte tempesta, ordinò “Avanti si vada”, e morì affogato. Il conte, il cavallo, non il cocchiere. Egregi signor Sindaco e Giunta: voi avete il diritto di scegliere la vostra sorte, non potrete però impedire ai senigalliesi di salvarsi.

*Ingegnere

 

 

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