Campanile: “Lo stradone Misa sconsigliato ai pedoni”
di GENNARO CAMPANILE*
SENIGALLIA – Da qualche tempo ci sono cartelli, nuovi e strani, lungo lo stradone Misa lato fiume che vietano l’accesso alla sommità dell’argine, da sempre usato per camminare e nobilitato anni fa dall’inserimento del “Percorri Misa”. Sono più di dieci.
L’accesso alle scalette esistenti è vietato per pericolo ma i cartelli sono anonimi. Di solito questo tipo di avvisi riporta il logo o il nome dell’Ente che l’ha esposto, Questa volta no.
Quale potrebbe essere il pericolo salendo le scalette e camminando lungo il sentiero della sommità dell’argine? In condizioni normali nulla di più o di meno di tantissimi altri sentieri esistenti in montagna e non solo. Certo, se c’è la fiumana è da incoscienti farlo e non è certo un cartello del genere che può scoraggiare.
Allo stato attuale delle cose per un pedone lo stradone si presenta così. Sul lato fiume non si cammina sul ciglio della strada per il rischio concreto di essere investiti. Non si può camminare neanche sopra lo scalino perché si presenta accidentato, L’unico percorso allora sarebbe salire sul ciglio dell’argine e percorrere in tutta tranquillità il camminamento esistente.
Sul lato case la situazione è un po’ migliore. Camminare sul bordo della strada è una follia. Il marciapiede c’è ma è ristretto. Due persone ci passano a malapena come pure una bicicletta ed un pedone. Già, perché le biciclette passano spesso sul marciapiede per rimanere incolumi. Il marciapiedi è interrotto con frequenza da passi carrabili, incroci di vie ed ultimamente anche da un bel palo, posizionato proprio al centro, che regge l’illuminazione dell’attraversamento pedonale vicino al ponte Portone. Carrozzine e disabili, evidentemente, non sono previsti.
Lo stradone Misa quindi è sconsigliato per i pedoni. Il Problema non nasce oggi, beninteso, è solo che la premiata ditta Olivetti-Liverani ha peggiorato la situazione.
Ma ritorniamo al divieto generico: magari una piccola motivazione/pittogramma avrebbe fatto capire un po’ di più: pittogramma per evidenziare la possibilità di scivolare, per rischio scivolamento, per presenza di un dirupo o di un corso d’acqua, per argini insicuri.
I misteri non finiscono qui. All’ingresso del camminamento, dietro il lavatoio ed in prossimità di dove sorgerà il mostruoso ponte a Brugola, c’è la scaletta per salire sull’argine ma non c’è il cartello di proibizione e da quel momento un ignaro cittadino non saprebbe di percorrere un lungo tratto vietato, correndo così quali pericoli se non il rischio di una bella multa.
Se la competenza dei cartelli è del Comune invitiamo il Sindaco ad impartire le opportune direttive, altrimenti a rivolgersi a chi di dovere. Certo, Senigallia ha ben altri problemi che queste sciocchezze ma di sciocchezza in sciocchezza si arriva anche a non opporsi a quell’obbrobrio di nuovo ponte.
*Consigliere comunale – AmoSenigallia
QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it