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A Corinaldo si lavora per salvaguardare il patrimonio arboreo della Fondazione Santa Maria Goretti

CORINALDO – Dopo l’incontro con la cittadinanza organizzato dalla Fondazione Santa Maria Goretti in collaborazione con il Dr. Agr. Samuele Mencaroni tenutosi il 28 settembre 2024, dove è stato presentato alla cittadinanza il quadro normativo della specie monumentale e il percorso valutativo per la sua salvaguardia, nella prima settimana di marzo è stato attivato l’intervento di potatura di rami secchi e di controllo della chioma del famoso Cedro Deodara.

Da perizia curata del Dr. Agr. Samuele Mencaroni e successiva autorizzazione da parte degli organi preposti, conclusa la prima fase progettuale si è svolto nel rispetto dei tempi necessari al primo intervento.

L’albero monumentale, si trova presso la Casa Leontina Capotondi Londei, proprietà della Fondazione e sede della comunità “Il Cedro”.

Nella storia quel luogo ha ospitato sempre bambini e genitori, dapprima con l’Asilo dell’infanzia gestito dalle suore ed ora la Comunità del Cedro che gestisce la comunità dedicata all’accoglienza di mamme con figli e dove i bambini ancora oggi giocano protetti dalle grandi chiome dell’albero monumentale.

Come ci racconta il Dott. Agr. Samuele Mencaroni: “A settembre è stato proposto un incontro informativo sulle caratteristiche di questa specie secolare, al fine di avvicinare i cittadini e gli utenti stessi della comunità e sensibilizzarli alla sua conservazione e salvaguardia. Essendo una pianta molto antica, il Cedro presenta segni di sofferenza e già nel 2020 la Fondazione Santa Maria Goretti aveva effettuato una prima analisi valutativa delle condizioni fitovegetative. Con l’intervento messo in atto in questi giorni si tenta di ripristinare le sue condizioni di normalità”.

La Fondazione Santa Maria Goretti ha richiesto l’autorizzazione agli interventi di potatura e salvaguardia alla Regione Marche e al Comune di Corinaldo, trattandosi di una specie inserita nell’elenco delle piante monumentali della Regione Marche (FVM, art. 27, comma 1, L.R. n. 6/2005 scheda 125) e situata nel centro storico del paese; pertanto, nei primi giorni del mese di Marzo 2025 sono state eseguite le azioni necessarie con l’utilizzo di specifiche attrezzature.

Il lavoro è stato effettuato con l’uso di una piattaforma autocarrata, utilizzabile solo nelle porzioni più esterne, mentre la maggior parte dell’intervento è stato effettuato tramite la tecnica del tree-climbing. Sono stati poi svolti lavori di decompattazione del terreno in profondità mediante airspade, un sistema di scavo ad aria compressa, fino ad arrivare all’apparato radicale, con l’apporto di materiale vegetale antifungineo, per la cura delle radici senza danneggiarle.

Lo scopo di questo intervento è quello di tentare di riattivare le condizioni di normalità vegetativa di una pianta antica, cercando di adottare tutte le tecniche possibili per ripristinare la sua vitalità. La manutenzione del verde e dei beni è un obiettivo fondamentale che la Fondazione Santa Maria Goretti intende perseguire, al fine di mantenere sempre in buono stato le bellezze naturali e culturali che possiede.

Il Presidente Falcinelli ricorda: “Fin da subito è stata volontà della Fondazione Santa Maria Goretti – Servizi alla Persona di prendersi cura anche di tutto il verde che fa parte del patrimonio dell’Ente e che costantemente aziende incaricate, su supervisione di tecnici, ne curano il mantenimento. Importante prendersi cura dell’ambiente che ci circonda e raccontare la complessità di quello che stiamo facendo come in questo caso prendendoci cura un albero storico. Noi siamo al servizio delle persone e siamo anche noi, come individui e come comunità, una infinitesima parte e tassello di un mosaico che è l’ecosistema del nostro creato ed ambiente circostante. Oltretutto, la cura e la salvaguardia di questa pianta in particolare sono aspetti importanti per la comunità corinaldese; il Cedro conserva immagini passate significative, evoca ricordi di infanzia, di giornate spensierate trascorse a giocare sotto l’ombra dei suoi rami, passate là, dove una volta c’era l’asilo e dove ancora oggi in diverse occasioni abbiamo la possibilità di incontrarci”.

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