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Alla Cesanella “il parco che vogliamo” è in attesa del regolamento di amministrazione condivisa

di ALBERTO DI CAPUA

SENIGALLIA – Nel febbraio del 2022, su invito allarmante della Parrocchia San Giuseppe Lavoratore nel quartiere Cesanella, la Diocesi di Senigallia attivò un processo partecipativo per la riqualificazione del parco coinvolgendo almeno un centinaio di cittadini. Il parco preoccupava molto soprattutto i residenti perché era male illuminato, con una viabilità assente o scadente e sede di traffici poco rassicuranti.

Il processo vide un’ampia partecipazione di cittadini sia nell’edizione del 2022 che in quella del 2024 producendo due documenti fondamentali: una raccolta di dati, informazioni e proposte sul parco cui contribuirono i ragazzi di alcune scuole della città; un progetto di massima che organizzò le idee emerse, puntando principalmente alla realizzazione di un anfiteatro all’aperto e il rimboschimento di una parte del parco.

Il processo partecipativo si concluse nel luglio del 2024. Successivamente i tecnici del Comune, in collaborazione con l’Ufficio della Pastorale Sociale, Fondazione Caritas e Labsus cominciarono a lavorare sulla redazione del Regolamento di Amministrazione Condivisa necessario ad inquadrare il primo patto di collaborazione tra Istituzioni, terzo settore e cittadini sulla cura e gestione di un bene comune (il parco).

La prima bozza del Regolamento fu illustrata dagli uffici alla fine di novembre pronta per essere approvata dall’Amministrazione e successivamente dal Consiglio Comunale. Da allora il silenzio, perché dopo quattro mesi e nonostante le richieste pressanti di conclusione della pratica nelle sedi istituzionali, ad oggi, non si capisce se ci dobbiamo scusare con i cittadini per il tempo che gli abbiamo fatto perdere con decine di incontri oppure dovrà accadere qualcosa.

Nel frattempo, il Comune di Assisi, Labsus e il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia, Enti fondatori di “Patti X Collaborare – 1° Festival dell’amministrazione condivisa dei beni comuni”, hanno istituito il Premio omonimo con lo scopo di sostenere, diffondere e riconoscere l’impegno delle comunità nella cura e gestione condivisa dei beni comuni materiali e immateriali.

Il Premio intendeva favorire lo scambio e la conoscenza delle buone pratiche diffuse in tutto il Paese per promuovere i valori costituzionali dell’uguaglianza sostanziale, della solidarietà, della partecipazione e del lavoro. Il premio si articolava nelle Sezioni dei Patti, Enti Locali e Idee. Nella Sezione Idee potevano candidarsi tutti coloro che avrebbero attivato un Patto di Collaborazione con l’Ente locale di appartenenza per la cura di uno o più beni comuni e/o servizi.

Ebbene, Senigallia non ha potuto partecipare al Premio, perché ancora ferma all’ultimo miglio!

 

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