EVENTIIN PRIMO PIANOSENIGALLIA

Ottima esperienza a teatro per due beneficiarie del Sistema Accoglienza Integrazione

SENIGALLIA – Integrazione e meraviglia per due beneficiarie dei SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) che grazie a Chiara Ciceroni, professoressa di italiano della scuola media per adulti di Senigallia (sede associata CPIA di Ancona), hanno potuto godersi alcune indimenticabili opere liriche.

Con il progetto “Scuola all’opera” infatti alcuni studenti stranieri sono stati spettatori dell’opera più celebre di Verdi, “La Traviata”, al Teatro Pergolesi di Jesi, e del capolavoro di Puccini “Madama Butterfly” al Teatro della Fortuna di Fano.

Glory e Georgie, le nostre beneficiarie, sono rimaste incantate dalla bellezza di una produzione di altissimo livello come l’opera lirica, e hanno seguito con estremo interesse il lungo percorso di avvicinamento all’opera costruito per loro dalla professoressa Ciceroni, insieme al musicologo Cristiano Veroli che ha presentato trame e vicende delle opere ma anche gli aspetti caratteristici del melodramma e della storia della musica lirica. Impossibile pensare di assistere a un melodramma senza una minima preparazione, soprattutto per persone che provengono da culture assai differenti, che non conoscono l’opera e spesso non sono mai entrate in un teatro di tradizione italiano.

Oltre a Veroli gli studenti hanno avuto un incontro su Puccini con Stefano Gottin, presidente dell’associazione Wunderkammerorchestra di Pesaro, e con la neo direttrice artistica della Rete lirica delle Marche, il soprano Stefania Donzelli, che ha portato i corsisti del CPIA nel cuore della Butterfly.

“Chi si affaccia per la prima volta alla lingua e alla cultura italiana” spiega la docente del CPIA Ciceroni “non può prescindere dal nostro patrimonio operistico: il melodramma, come la pittura, la scultura e l’architettura, incarna una parte essenziale del capitale culturale dell’Italia. Gli studenti stranieri adulti sono rimasti colpiti e coinvolti dalla musica trascinante di Verdi e di Puccini, dalle vicende commoventi delle due opere, dalla fascinazione spettacolare degli allestimenti e dalla bellezza dei due teatri, piccoli grandi gioielli di architettura e di acustica. Qui i corsisti hanno potuto vivere di persona forme della cultura italiana in contesti nuovi, e scoprire contenuti artistici non comunemente alla portata di cittadini stranieri”.

 

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