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Gennaro Campanile: “Nella sanità senigalliese si fa il gioco delle tre carte”

di GENNARO CAMPANILE*

SENIGALLIA – Le Residenze Protette sono strutture socio sanitarie per anziani non autosufficienti (spesso con problemi cognitivi) che garantiscono cure mediche ed infermieristiche oltre ad altri servizi quali la riabilitazione e l’assistenza alla vita quotidiana.

Portare un familiare in una Residenza Protetta è una scelta sofferta e anche dolorosa ma a volte inevitabile per l’impossibilità di gestire in casa certe situazioni.

A Senigallia ci sono Residente Protette private, interamente pubbliche (Fondazione Città di Senigallia), a capitale misto (Opera Pia) nel complesso insufficienti a rispondere dato che le lunghe liste di attesa sono dell’ordine delle centinaia di richieste.

In questo contesto occorrerebbe un forte investimento pubblico per aumentare la disponibilità evitando contemporaneamente che la qualità del servizio diventi scadente favorendo così la soluzione privata a fine di lucro (e rette alte, troppo alte per le famiglie “normali”).

A Senigallia c’è un concentrato di problematiche irrisolte nel settore sanitario e socio-sanitario in cui il Sindaco non ha preso nessuna iniziativa “di condivisione” per mettere assieme tutte le forze politiche ed economiche della città per contrastare le scelte scellerate della Giunta Acquaroli nei confronti della sanità senigalliese nonostante gli sia stato richiesto, più volte e pubblicamente.

L’ultimo esempio è la realizzazione nella nostra città di una Casa di Comunità e di un Ospedale di Comunità, progetto presentato due anni fa da soggetti ora in pensione.

Quel progetto prevede l’utilizzo delle attuali due palazzine della Fondazione e la chiusura definitiva della Residenza Protetta che nella gestione commissariale ha quasi dimezzato il numero di assistiti (anziché aumentarli). Nonostante i numerosi inviti, fino a pochi giorni fa, e sono passati due anni, nessun partito della maggioranza aveva dato una risposta all’allarme lanciato da Amo Senigallia.

Occorrerà trovare una soluzione per gli anziani ricoverati (e per quelli non accettati, ndr) è stata l’unica risposta pervenuta pochi giorni fa. Sì, ma come? Il Sindaco invece non si è mai espresso e forse non si è neanche reso conto di che cosa ha appoggiato o, forse, semplicemente, non gliene importa nulla degli anziani non autosufficienti.

Abbiamo letto che le due palazzine della Fondazione non possano essere utilizzate perché non di proprietà della AST. E’ vero? Sarebbe incredibile che il Commissario & C. avessero presentato un progetto bacato all’origine.

Ci aspettavamo che il Sindaco interloquisse con i cittadini informandoli sulla situazione, sulle conseguenze delle proposte presentate e sulla loro effettiva praticabilità, di possibili alternative. Negare (come ha fatto la destra senigalliese fino a pochi giorni fa) la chiusura della RP della Fondazione equivale a nascondere il futuro socio-sanitario.

Eppure questa volta non occorre essere scienziati per capire che Residenze Protette, Ospedale di Comunità e Casa di Comunità servono tutte e tre alla nostra comunità e l’attuale offerta non soddisfa i cittadini.
Il Sindaco non informa sufficientemente sulla soluzione che la Giunta Acquaroli intende perseguire: acquisiscono o affittano le due palazzine della Fondazione? Trasformano il Poliambulatorio in Ospedale di Comunità? Costruiscono un locale per la Casa di Comunità od utilizzano (ad esempio) i locali della scuola Marchetti in procinto di trasferirsi? Raddoppiano i posti RP alla Fondazione? Convenzionano strutture private come RP per aumentare l’offerta?

Insomma, qual è la visione che il Sindaco ha sull’argomento? Che cosa sta facendo per realizzarla?

Gira e rigira, ogni volta torniamo al solito punto. Il Sindaco non manifesta alcun tipo di visione per la nostra comunità, neanche quando il tema tocca la carne viva di ogni famiglia.
Tutte domande le cui risposte i cittadini (anche quelli sani) si aspettano.

*Consigliere Comune di Senigallia

 

 

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