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Mauro Rognoli: “Troppe fantasie ingloriose in difesa del progetto del nuovo ponte Garibaldi”

di MAURO ROGNOLI*

SENIGALLIA – Aprile, mese friccicarello e bizzoso, si apre con un grande pesce (Decreto del 1 aprile 2025 approvazione del progetto esecutivo del nuovo ponte) e a Senigallia le fantasie di scherno continuano per trenta giorni.

La penultima fantasia – come, tra i competenti di diritto, ha rilevato, per esempio l’avvocato Paradisi -,  è quella secondo cui il ricorso per bloccare l’orrido ponte “autostradale”, al posto del povero Garibaldi, avrebbe in realtà bloccato i rimborsi agli alluvionati, addirittura lungo tutte le vallate fino a Cantiano e dintorni.

Non si capisce perché la richiesta al Tar di alcune associazioni (sostenuta da circa 10 mila cittadini senigalliesi) avrebbe dovuto provocare tutto ciò. E infatti non era vero. Però nessuno tra coloro che, gridando “al lupo al lupo”, ha creato quel grande allarme sociale (media compresi) ha chiesto scusa, sia mai.

Passata la festa, adesso ci si riprova con l’ultima (ricorrente) fantasia. Al lupo al lupo: “l’assenza del ponte Garibaldi sta creando gravi problemi alle attività del centro senigalliese che si trovano costrette a emigrare altrove”.  Lo affermano i rappresentanti locali delle associazioni dei commercianti, Manfredi, Bramucci, Mugianesi, Muscellini.

Oibò, che confusione. Perché basterebbe che leggessero ogni giorno i media su cui riversano i loro allarmi per convincersi che la crisi (mondiale) del commercio non risparmia nessuno. Confcommercio Marche e Camera di Commercio rilevano come nel primo trimestre 2025 nella Regione siano già stati chiusi 544 esercizi, in un anno 3207, una attività su 4. Nell’anno della grande crisi economica dominano le piattaforme on line, tant’è che è in crisi persino la grande distribuzione.

Mi piacerebbe però sapere quali esercizi del centro di Senigallia sarebbero stati costretti a emigrare per la mancanza dell’orrido ponte. Forse il negozio di frutta e verdura adiacente al fiume per il quale l’arrivo del nuovo ponte comporta la demolizione? Voi cosa avreste fatto al suo posto, attendere i buldozer che portavano via anche i carciofi? Ho visto però aprire un nuovo bar, ‘’della Filanda’’due ristoranti,’’fuego Lento’’ e ‘’baretto rosso’’, il secondo proprio sotto le finestre del Sindaco, il ritorno della gelateria ‘’Rosita’’. Per non parlare poi dell’antiquario al posto del negozio di ottica, sempre nel palazzo della Filanda, che si è però spostato per i disagi degli eventi estivi. In compenso ristoranti e bar del centro  nei fine settimana sono sold out, anche senza ponte.

Chiedo però: come mai in questi anni di inutili attese – dal disastro del settembre 2022, quando si mantenne in piedi l’illegale e letale ponte Due Giugno e si abbatté il povero incolpevole Garibaldi, e al suo posto sorse quella imbarazzante/costosa/faticosa passerella di ferro palestra solo per atleti. Perché nessun rappresentante del commercio ha sillabato nulla? Domandate al Sindaco, avvocato Olivetti, perché fece demolire il povero Garibaldi. Vi ripeterà che c’era una Perizia dell’Anas: chiedete di leggere quella perizia per poi valutare se fosse indispensabile la demolizione del ponte e capirete che c’è qualcosa di stonato.

Domandate al Presidente della Regione Acquaroli e a Olivetti perché decisero di bocciare, nel luglio 2024, la prima proposta: sollevare con martinetti il nuovo ponte Garibaldi, possibile ‘grazie allo scenario normativo vigente’’. A quest’ora il ponte ci sarebbe stato, sarebbe stata scelta rapida e assai più economica e fine dei problemi. Perché fu bocciata?

Ora io mi domando:’’ Signori Responsabili delle Associazioni il progetto lo avete visto attentamente? Avete visto l’impatto delle rampe di accesso e di discesa che stravolgeranno per sempre l’immagine di un’area della città caratterizzata dai Portici Ercolani e del lungofiume. Per non parlare del traffico su v. Rossini che trasformerà l’edificio del Liceo Classico in una rotatoria, per poi reimmetersi sulla stessa via all’altezza dell’AVIS in un tratto, fino alla rotatoria dell’ospedale, già ora caotico. Se il ponte a brugola sarà edificato la prima attività a chiudere sarà il bar ‘’Cabot Cove’’ e poi le piccole botteghe nei pressi della rotatoria.

Non credo che per Voi Associazioni di Categoria ci siano attività commerciali che possano essere sacrificate!! Credete davvero che con il ponte ‘’brugola’’ vi sia ‘’ la rivitalizzazione del centro’’, tradotto in un aumento di vetture in ingresso, che poi dovranno uscire non trovando parcheggi, potranno ripagare in termini di immagine lo scempio perpetrato.

Le associazioni che hanno fatto ricorso al Tar contro l’attuale scellerato progetto andrebbero ringraziate, perché con generosità si sono assunte l’onere di salvare la città dallo scempio e di evitare spese ingenti alla comunità, dato che solo in fase progettuale, partendo dai circa 3 milioni si sono già superati i 6 milioni di euro.

La ricostruzione del Garibaldi, dopo la sciagurata demolizione, oramai per le amministrazioni Regionale e Comunale non è più un problema tecnico ma oramai è solo un problema politico in vista delle prossime elezioni. Infatti dopo aver effettuato la ricostruzione del 2 Giugno con il risultato a tutti noto, non si possono permettere che il Garibaldi demolito resti lì, incompiuto, anche a costo di devastare per sempre l’immagine del centro storico di Senigallia.

Non si riesce a capire come si possa ancora giustificare l’orribile ponte  ‘’brugola’’ – inutile sfregio per il cuore di una città che campa con un certo tipo di turismo che va in cerca non solo di mare, di cibo di qualità, ma anche di  armonia e bellezza – è uno dei misteri ingloriosi di Senigallia. Altro che aspirina: il ponte sarà curaro. E’ il business, bruttezza.

*Ingegnere – Senigallia

 

 

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